Ben prima di diventare il nome del mio blog, Rumore di fusa è stato il titolo di una poesia da me scritta tanti anni fa, in ricordo dei miei amati gatti scomparsi. Non è niente di speciale, me ne rendo conto... è un semplice scritto che avevo composto di getto, tra il dolore della separazione e la certezza che ci fosse qualcos'altro, oltre il visibile... nella convinzione che l'universo intero non fosse freddo, insensibile e vuoto, ma animato e influenzato dai nostri sentimenti, dalle nostre relazioni, dalle nostre scelte per il bene o per il male.
Ed è una cosa che ancora penso, nella quale ancora credo.
Quando poi ho avuto l'idea di aprire questo blog, è stato naturale chiamarlo così... e oggi, ultimo post e ultima pubblicazione di questa mia amata pagina che mi ha dato così tanto, credo non ci siano parole migliori con cui salutarvi di quelle con cui, per me, tutto questo percorso è iniziato.
Cari amici: questo è tutto. Tante, tantissime parole sono state scritte in questo decennio, opinioni scambiate, commenti e risposte pubblicati, insieme a centinaia di foto, decine di video e ancora più idee da condividere.
Il blog resterà online e disponibile, con tutti i suoi contenuti, così come resterà attiva la mail rumoredifusa@gmail.com a cui potrete eventualmente scrivermi. E' stata una bellissima avventura, ma oggi si torna in porto davvero e si scende definitivamente sulla terraferma... buona vita a tutti e veramente grazie infinite per questi 10 incredibili anni!
Rumore di fusa
Siete nei miei giorni.
Siete nel freddo della neve
Che senza peso cade in imprevedibili disegni.
Siete nel caldo di un caffè
E nella morbidezza di una coperta
Nelle sere d’autunno.
Siete nel vento estivo che scuote
La mia anima e spighe di grano.
Siete nell’orizzonte della mia campagna
Al tramonto e all’alba.
Siete nello svolazzo allegro di una farfalla
E nella direzione invisibile della libellula.
Siete nel rumore della pioggia
E nelle nuvole lontane.
Siete nella luna che rischiara la notte
E nel guizzo di una stella cadente.
Siete in un'unica lacrima che mi scappa qualche volta
Perché non siete più qui ad alleviare la mia fatica.
Non ci siete più a mitigare la mia rabbia,
ad assordare la mia tristezza
Con le vostre fusa.
Non siete più qui a sminuire le mie grandi preoccupazioni da uomo
Con quel vostro saggio sguardo, calmo, di gatto.
Non siete più con me a soffocare le mie paure
Nel vostro morbido e caldo manto peloso.
Non so dirvi quanto mi cambiaste la vita, in piccolo e in grande,
Quanto mi manchi la vostra vita accanto alla mia.
Ma siete nel primo tepore del sole di primavera,
Siete nel profumo di qualche fiore di campagna.
Siete nel ghirigoro di un’ape nell’aria,
Siete in un fruscio delle foglie,
Siete in un rumore nel buio.
Siete nei miei giorni.
Siete nel freddo della neve
Che senza peso cade in imprevedibili disegni.
Siete nel caldo di un caffè
E nella morbidezza di una coperta
Nelle sere d’autunno.
Siete nel vento estivo che scuote
La mia anima e spighe di grano.
Siete nell’orizzonte della mia campagna
Al tramonto e all’alba.
Siete nello svolazzo allegro di una farfalla
E nella direzione invisibile della libellula.
Siete nel rumore della pioggia
E nelle nuvole lontane.
Siete nella luna che rischiara la notte
E nel guizzo di una stella cadente.
Siete in un'unica lacrima che mi scappa qualche volta
Perché non siete più qui ad alleviare la mia fatica.
Non ci siete più a mitigare la mia rabbia,
ad assordare la mia tristezza
Con le vostre fusa.
Non siete più qui a sminuire le mie grandi preoccupazioni da uomo
Con quel vostro saggio sguardo, calmo, di gatto.
Non siete più con me a soffocare le mie paure
Nel vostro morbido e caldo manto peloso.
Non so dirvi quanto mi cambiaste la vita, in piccolo e in grande,
Quanto mi manchi la vostra vita accanto alla mia.
Ma siete nel primo tepore del sole di primavera,
Siete nel profumo di qualche fiore di campagna.
Siete nel ghirigoro di un’ape nell’aria,
Siete in un fruscio delle foglie,
Siete in un rumore nel buio.
Voi siete in tutte quelle cose
Che rendono buona la vita
Per ogni creatura vivente:
La luce e il calore
Il freddo e le ombre
Il vento e l’aurora
La quiete e il crepuscolo
Il dolce e l’aspro di un frutto.
Perché lì mi sento viva
E uguale a tutto ciò che vive.
Siete nel battito del mio cuore
Che ascolto la notte quando vi penso.
È un rumore sordo, che mi accompagna
Nelle mie giornate, nelle mie battaglie, nei miei progetti.
Un giorno questo rumore batterà sempre più lento
E quando si fermerà, non sarà silenzio
Ma un'unica nota, continua e regolare,
in accordo consonante con le vostre, senza fine.
Sarà come rumore di fusa.
Che rendono buona la vita
Per ogni creatura vivente:
La luce e il calore
Il freddo e le ombre
Il vento e l’aurora
La quiete e il crepuscolo
Il dolce e l’aspro di un frutto.
Perché lì mi sento viva
E uguale a tutto ciò che vive.
Siete nel battito del mio cuore
Che ascolto la notte quando vi penso.
È un rumore sordo, che mi accompagna
Nelle mie giornate, nelle mie battaglie, nei miei progetti.
Un giorno questo rumore batterà sempre più lento
E quando si fermerà, non sarà silenzio
Ma un'unica nota, continua e regolare,
in accordo consonante con le vostre, senza fine.
Sarà come rumore di fusa.
Questa poesia la potrei dedicare a tutti i gatti che mi hanno accompagnata per un periodo breve o lungo della mia vita. Li ho amati tutti e conservo il loro ricordo dentro di me. Buona vita a te e un caro saluto.
RispondiEliminaHai ragione, credo che i sentimenti e le emozioni che ho espresso nella mia poesia siano piuttosto universali tra gli amanti degli animali. Un caro saluto e buona vita a te, di cuore!
EliminaNon ci sono parole per esprimere la mia malinconia per questa tua decisione... che pure reputo giusta e coraggiosa.
RispondiEliminaLa tua poesia, non so perché... me ne ha fatta venire in mente un’altra, che però è una “finta poesia”: infatti è stata scritta da Jo March, una delle protagoniste di Piccole Donne. Beh in realtà è quindi Louisa May Alcott, l’autrice del romanzo, che “la fa scrivere” a Jo, attribuendo gliene la maternità.
L’argomento è un altro ma c’è nei versi seguenti una freschezza e una nostalgia che mi fanno venire in mente il tuo stile.
In soffitta. Di Josephine March
Quattro cassette tutte in fila
dalla polvere e dal tempo velate
costruite e riempite tanto tempo
fa da delle bambine ormai cresciute.
Quattro piccole chiavi appese di lato
con nastri scoloriti che con cura infantile
furono annodati, splendidi e vivaci,
in un giorno di pioggia di tanto tempo fa.
Quattro piccoli nomi per ciascun coperchio
incisi da mani infantili
e appena sotto si nascondevan
le storie di un gruppo felice
che lì giocava e si fermava
per ascoltare il dolce ritornel
della pioggia che cadeva d'estate
e che da sopra il tetto andava e veniva.
"Meg", sul primo coperchio, elegante e rifinito.
Io vi guardo dentro con amorevoli occhi,
perché vi è riposta e raccolta con grande cura la prova di una vita serena.
Doni di bimba gentile e di ragazza,
e poi un vestito nuziale, perfetto per una moglie,
una scarpetta, un ricciolo di bambina.
Nessun giocattolo rimane in questo primo scrigno,
poiché tutti sono stati portati via:
nella loro vecchiaia si ritroveranno
nei giochi di un'altra piccola Meg.
Ah, madre felice! Io ben so che Tu senti, come un dolce ritornello,
ninnenanne mai così dolci e delicate,
sotto la pioggia estiva che scende.
"Jo" sul coperchio seguente, graffiato e consunto,
e all'interno una variopinta accozzaglia
di bambole senza testa, malconci libri di scuola,
uccelli e animali che non parlano più,
bottini portati a casa dal fatato campo di giochi
calpestato soltanto da giovani piedi,
sogni di un futuro mai colto,
ricordi di un passato ancora dolce,
poesie scritte a metà, storie d'avventura,
lettere d'aprile, affettuose e indifferenti,
i diari di una bambina testarda,
abozzi di una donna in fretta cresciuta,
una donna in una casa solitaria,
che ascolta, come un triste ritornello
"sii degna e l'amore arriverà",
sotto la pioggia estiva che scende.
Oh mia Beth! La polvere non si posa mai
sul coperchio che porta il tuo nome,
come tolta dalle lacrime di amorevoli occhi,
dalle premurose mani che passano spesso.
La morte per noi ha fatto di te una santa
sempre meno umana e sempre più vicina a Dio.
E ancora riponiamo, con teneri lamenti,
reliquie in questo altare domestico
la campanella d'argento, suonata così di rado,
il piccolo cappello che per ultimo indossò,
le canzoni che lei cantava, senza lamentarsi
nel suo doloroso giaciglio,
risuonano per l'eternità insieme
alla pioggia estiva che scende.
Sopra la superficie splendente dell'ultimo coperchio
un'iscrizione che ora è giusta e vera
un valoroso cavaliere porta sul suo scudo
"Amy" in lettere blu e oro.
All'interno giacciono nastri che i suoi capelli ornavano,
scarpette da ballo che hanno danzato fino all'ultimo,
fiori secchi messi da parte con cura,
ventagli le cui aeree fatiche sono finite,
innamorati felici, tutti fiamme ardenti,
sciocchezze che la loro parte han fatto
nelle speranze, nelle paure e nella pudicizia dell'infanzia,
la testimonianza del cuore di una fanciulla
che ora impara più giusti e più veri incanti,
ascoltando, come uno spensierato ritornello,
il suono argentato delle campane nuziali.
Quattro cassette tutte in fila
velate dalla polvere e dal tempo
Quattro donne, che han imparato tra cicatrici e dolori
ad amare e lottare, nel fiore degli anni.
Quattro sorelle, per un po' separate,
nessuna perduta, solo una rubata dal tempo,
resa immortale dalla forza dell'amore
più vicina e più cara che mai.
Louisa May Alcott
Grazie veramente di tutto e a prestissimo! Grazie Silvia !
Caro Filippo, riesci a lasciare il segno fino alla fine! Poesia magnifica, per me amante delle vicende e delle storie delle sorelle March. Sono onorata di questo confronto e in effetti ritrovo un po' della mia nostalgia... ti ringrazio ancora una volta per la tua preziosa presenza qui sul mio blog in questi anni, hai davvero arricchito come pochi altri questo mio angolo virtuale e credimi sei stato impagabile. Tutti i blog autentici dovrebbero avere la fortuna di avere un lettore autentico, colto e sensibile come te. Grazie infinite e... a presto!
EliminaCiao Silvia, un abbraccio affettuoso ed un grande grazie per le tue parole che mi hanno fatto tanta compagnia e mi hanno scaldato il cuore in questi anni, ti auguro tutto il bene che meriti!
RispondiEliminaCara Carmen, anche a te va il mio più caloroso grazie per questi anni, sei stata una lettrice discreta, sempre garbata e con la quale è stato un grande piacere confrontarsi! Auguro altrettanto a te tutto il bene possibile, di cuore!
EliminaRicordati di noi, cara Silvia.
RispondiEliminaUn bacino al tuo Principe.
Ciao Susanna
Cara Susanna, scordarsi di voi sarà impossibile! Siete stati "pochi ma buoni" e avete così dato un gran valore al mio blog. Grazie di cuore, per tutto! E il mio principino ricambia con un sorrisone sdentato ma convinto! Un abbraccio grande e buon proseguimento!
EliminaMi rattrista un pò pensare di trovare le belle foto di Paciocca ogni tanto quando giro per blog.mi mancherete.Buona vita a voi!
RispondiEliminaCara Francesca, mi mancherete anche voi, non scherzo! Anche tu sei una mia lettrice storica e mi sembrerà così strano non avere piu il confronto con voi, con te... anche se per tenersi in contatto c'è sempre la mail, magari ti farò una sorpresa mandandoti qualche foto di Paciocca! Sono stati davvero degli anni belli. Grazie per la tua presenza sul mio blog sempre gentile, onesta e originale, ti abbraccio e anche a te buona vita!
EliminaMi mancheranno tanto i tuoi post ma capisco la tua scelta e ti ringrazio per aver voluto concludere così,avvisandoci e salutandoci,senza sparire nel nulla come fanno tanti. Il tuo blog resterà tra i miei preferiti,per poter continuare ad attingere alle tante curiosità e nozioni che contiene. Ti auguro ogni bene,sei una bella persona.... magari chissà,tra qualche anno sarai di nuovo qui a scrivere...un abbraccio a te e una carezza a Paciocca!
RispondiEliminaAlessandra
Cara Alessandra,anche a te va un grande grande ringraziamento per la tua presenza qui...ho sempre così apprezzato i tuoi commenti ben scritti, approfonditi e attenti, è stato un grande piacere per me conoscerti anche se solo virtualmente. Sono anche contenta che tu capisca la mia decisione, in ogni addio c'è sempre tristezza ma volevo davvero un modo per concludere quest'avventura in maniera degna e "pensata". Ti abbraccio, Paciocca manda le sue fusa e ti auguro buona vita!
EliminaNo! Perché ci lasci? Mi dispiace...
RispondiEliminaCara Laura, un po' per motivi di tempo, un po' perché il blog stava avviandosi in maniera fisiologica ad essere trascurato...ho concluso quando ancora sono riuscita a salutarvi come si deve, per scelta appositamente meditata e non per caso, come se non mi importasse più. Un caro saluto
EliminaLa poesia mi ha profondamente commossa e il visetto che hai voluto offrirci ti rende ancora più cara. Che bella sei. Bella dentro e fuori. Mancherai... ma se il blog rimarrà online tornerò a leggere quel che hai offerto e anche insegnato in questa tua avventura nel web. Buona strada, sperando di vederti ogni tanto affacciare a questa finestra da cui esce un continuo rumore di fusa.
RispondiEliminaUn grande abbraccio.
Cara Sari, a me commuove profondamente il tuo commento! Sei stata una lettrice speciale e sono così felice di aver incrociato il mio cammino con il tuo... hai sempre lasciato qualcosa di te, mai banale e sempre ben pensato, per confrontarti con quello che scrivevo. Questo è proprio un modo di onorare un blog e chi lo scrive, ti ringrazio di cuore! Un grande abbraccio a te!
EliminaCarissima Silvia, che bello vederti, dare un volto a chi ha condiviso tanto della mia vita in questi 10 anni mi emoziona molto .... peccato che sia per un saluto!!!
RispondiEliminaComprendo la tua decisione anche se mi dispiace, ma ammiro la tua coerenza e determinazione.
L'amore per la natura e i nostri pelosetti continuerà ad unirci, come i ricordi e le esperienze legati ai nostri blog.
Ti auguro il meglio e ti abbraccio fortissimo!!!
Carissima Laura, arrivo un po' in ritardo con la mia risposta ma non potevo certo mancare... sei stata la mia compagna di blog "in parallelo", le nostre due pagine virtuali coetanee, l'amore per i gatti (e la buona tavola!)... che nostalgia a ripensare ai primi tempi, alla nostra reciproca storia e alle tante cose condivise insieme...l'arrivo di Pietro, i tuoi gatti... veramente una vita! Anche io auguro a te il meglio, con tutto il cuore, perché lo meriti davvero! Sei una persona speciale e autentica, cosa che si è sempre percepito dal tuo blog, a cui auguro ancora tanta storia e tanto futuro, se lo vorrai. Ti abbraccio forte e ti ringrazio per questi anni e per la tua amicizia, sei stata uno degli incontri più belli di questa mia esperienza virtuale. Ti abbraccio davvero fortissimo!
EliminaGrazie Silvia per tutto quello che hai condiviso sul blog in questi anni. Ho sempre trovato informazioni interessanti e curiose sui gatti che tanto amo. Ogni tanto passavo a leggerti ed era sempre un piacere! Hai una sensibilità e un'abilità nella scrittura non comuni. Mi dispiace che tu interrompa qui.. Grazie che lo lasci comunque a disposizione. La poesia è stupenda! Un abbraccio, Serena
RispondiEliminaCara Serena, mamma mia quanti complimenti, te ne sono davvero grata! Per me questo blog è stata una magnifica avventura, dove ho coltivato tante delle mie passioni... scrittura in primis! Ti abbraccio forte e ti ringrazio ancora per la tua presenza sul mio blog!
EliminaBuon Natale cara Silvia. Un grande abbraccio e... che il bene ti sia sempre attorno.
RispondiEliminaCiao.
Non capisco perché si molli.. evidentemente esistono ragioni ben valide, ma piacerebbe sapere se - specie dopo dieci anni - si fa veramente tutto per evitare lo stallo, l'abbandono, la rinuncia. Se si è solo stanchi, oppure subentra una sorta di nausea, o altro a distrarci definitivamente.. trasloco, amore, fuga..
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