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lunedì 28 settembre 2015

Impressioni d'autunno (2015 - 1)

Con la nuova stagione ufficialmente cominciata, a voi una piccola novità su questo blog: d'ora in poi i miei post dedicati alle stagioni avranno un titolo sì ricorrente, ma più personalizzato del vecchio "Una stagione..."... e dato che oggi inauguriamo il primo post dedicato agli scatti autunnali, da qui il titolo "Impressioni d'autunno". 


Un'autunno da manuale, iniziato quasi con qualche giorno d'anticipo sul calendario, con l'arrivo di pioggia e cieli coperti, vento freddo e capriccioso, giochi di luci tra ombre improvvise e raggi di sole. Le foglie gialle sono tante, ma ancor di più sono già quelle a terra, dove Paciocca si accoccola nei (ormai rari) momenti di tranquillità in giardino. Purtroppo con Silver siamo ancora in attesa di una buona adozione, mentre la convivenza tra i due gatti continua come è andata finora: faticosamente. 


 


Intanto cerco di godermi lo stesso le sensazioni e, appunto, le impressioni d'autunno che tanto sanno colpirmi e coinvolgermi: i topinambur che svettano e seguono il sole nel corso della giornata (sapevate che fanno proprio come i girasoli?), i campi che iniziano a seccarsi, colorandosi di calde sfumature, ma anche le albe tra il sereno e il nuvoloso, segno di una stagione inquieta, indecisa sul da farsi, una stagione di transizione.



 


I gatti ormai cercano più volentieri il riparo in casa, anche se una caccia serale resta un'ambizione proibita... Silver si sta abituando a godere dei comfort di casa e questo rende ancora più difficile e sgradevole l'idea - ultima ma forse inevitabile spiaggia - di portarlo in gattile, qualora la situazione con Paciocca diventasse completamente non gestibile. Guardatelo, non è adorabile? 



Come Silver si merita di poter essere amato senza remore e senza complicazioni da una famiglia dove non ci siano "contro" per la sua presenza, così anche Paciocca ha bisogno di riuscire a ritrovare sicurezza e tranquillità... e almeno oggi, vista la bora che ha soffiato per tutta la giornata, ne ha approfittato per uscire il meno possibile e restare acciambellata in poltrona, vicino alla finestra, per assorbire ogni raggio di sole.


Non c'è dubbio, i gatti sanno sempre sfruttare i comfort migliori, a seconda della stagione. Buon autunno a tutti!

domenica 20 settembre 2015

Silver cerca casa

Ebbene sì, cari amici... dopo tante riflessioni e ancora più incertezze, ma con la volontà di fare il meglio per tutti, siamo giunti a questa sofferta decisione: cercare una buona adozione per Silver. Lui è un micio d'oro, ora che abbiamo imparato a conoscerci a vicenda ancora di più: la sua socievolezza spontanea ora è vera fiducia, la sua voglia di coccole ora è affetto, i suoi miagolii ora sono veri e propri discorsi e saluti personali. A maggior ragione mi dispiace tantissimo pensare di separarmene,  ma ci sono disagi e situazioni che purtroppo non spariscono e anzi, di giorno in giorno diventano sempre più complicati da gestire.
Silver è un gatto davvero d'oro, che sia bellissimo l'avete visto tutti, che sia affettuosissimo ve l'ho raccontato più e più volte, così come però vi ho anche detto che ama tantissimo il giardino e non ha nessuna paura delle automobili, che qui passano a gran velocità sulla trafficata strada provinciale su cui abito. Mi si è gelato il sangue quando, per due notti di seguito, l'abbiamo rintracciato fuori dal nostro cancello, che era chiuso, lui a pochi passi dalla strada e dal traffico mortale. Così l'abbiamo chiuso in bagno (e lo scapestrato ci ha scorticato la porta di legno laccato) pur di metterlo a riparo dai pericoli notturni, ma vediamo che la sua natura (anche di giorno) è quella di un gatto innamorato della vita all'aria aperta più che della casa... e questo, qui dove abito io, significa un destino crudele già segnato. E voglio evitarglielo.

Silver: ora che ci conosciamo meglio e a vicenda, è ancora più un micio d'oro... salta in braccio non appena può e ama tantissimo strusciare il suo musetto sul mento e sulle guance delle persone!
Un'altra ragione è che purtroppo lui e Paciocca proprio non ce la fanno ad andare d'accordo, neppure nei termini di una fredda e reciproca tolleranza. Sembra passato il periodo turbolento nel quale Silver cercava ogni occasione per attaccarla di sorpresa, spaventandola e costringendola ad un'ingloriosa ritirata... ma purtroppo questo non basta: dopo tali approcci, Paciocca non si sente più sicura nel nostro giardino e si allontana ogni giorno, per buona parte della giornata, dai dintorni della casa. Si rifugia e si nasconde per ore e ore nel campo incolto che circonda l'abitazione, rendendosi irreperibile e facendomi stare parecchio in pensiero, soprattutto in considerazione delle volpi e, comunque, anche del traffico stradale verso cui potrebbe spingersi, mentre girovaga.
Mi dispiace infinitamente vederla così e so che non è colpa sua, così come non è colpa di Silver che si è comportato semplicemente da gatto giovane, vivace e più "dominante" di lei... adesso lui sembra aver messo la testa a posto, ma il pasticcio è fatto: anche se ora Silver non ha cattive intenzioni nei suoi confronti, Paciocca ha ripreso a soffiargli non appena lo vede, per poi fuggire lesta nei suoi nascondigli... inoltre non c'è dubbio che non sia più la gatta serena e placida di prima: spesso è scornata, le si rizza il pelo ad ogni rumore imprevisto. E questo vorrei evitarlo a lei.

Paciocca e Silver (miracolosamente) vicini: in realtà, proprio mentre scattavo la foto, lei emetteva dei bassi brontoliii di fastidio e, non appena me ne sono andata, è sparita nel campo per tutto il pomeriggio.
E così sono alla disperata ricerca di una famiglia amorevole che disponga anche di un giardino recintato, dove Silver possa passare tutte le ore che vuole all'aria aperta, in completa sicurezza... ed essere amato, curato e coccolato come si merita. E se lo merita davvero tanto! A volte lo guardo mentre corre a perdifiato nel giardino, per raggiungermi quando mi avvista da lontano: mi si spezza il cuore nel pensare che lui qui si sente già "a casa sua" con noi, ma da un lato rischia la vita ogni giorno nel suo essere così girovago e incurante del traffico, dall'altro la sua presenza mette a disagio Paciocca, i cui comportamenti mettono a loro volta a disagio noi.
Ci ho provato fino all'ultimo e ci ho sperato ancora di più, che la nostra convivenza potesse funzionare. Silver e Paciocca, presi singolarmente, sono due gatti meravigliosi e affettuosi, con un loro carattere ben preciso e le loro inclinazioni... e proprio per l'affetto che provo per entrambi, so che non si meritano questa situazione. Silver è il gatto perfetto per una famiglia amante dei gatti che possa garantirgli, oltre che l'amore, anche la sicurezza fisica all'aperto... Paciocca... beh, lei è qui da sette anni, a dire il vero è nata proprio qui sette anni fa, a poche stanze di distanza da dove ora vi scrivo. E anche lei si merita di continuare a vivere tranquilla, sentendosi sicura a casa sua.
Ci ho provato fino all'ultimo e, in fondo in fondo, dato che la speranza è l'ultima a morire, ci spero ancora che le cose si risolvano miracolosamente... ma razionalmente so che la decisione migliore per tutti è trovare presto un buona famiglia per Silver, per quanto sarà dura separarmi da lui. Tenete le dita incrociate per noi, affinchè questa situazione si risolva presto!

lunedì 14 settembre 2015

"La diversità della vita" di Edward Wilson

Di biodiversità vi ho già parlato in passato e penso che ve ne parlerò ancora in seguito, dal momento che sarà il tema centrale della mia nuova tesi di laurea! Anche di Edward Wilson vi ho già parlato in precendenza: oltre che biologo, entomologo e saggista vincitore di due premi Pulitzer, si è anche cimentato con la narrativa, pubblicando l'appassionante romanzo Anthill, da me divorato in pochi giorni e consigliatovi caldamente in questo blog. Oggi quindi è con piacere che vi propongo un nuovo testo di Wilson, uscito nel 1992 ma ancora assolutamente attuale, nonchè affascinante e coinvolgente come pochi altri saggi sanno essere: "La diversità della vita. Per una nuova etica ecologica".
Il saggio, chiaramente appetibilissimo per biologi, ecologi e scienziati, è alla portata di tutti. Wilson parte da esperienze di vita vissuta da lui in prima persona per spiegarci cos'è la "diversità della vita", ossia la biodiversità, e soprattutto qual è la sua importanza per l'ecosistema planetario. E così ci troviamo sotto un maestoso temporale in Amazzonia, oppure assistiamo ad eruzioni vulcaniche così distruttive da azzerare la vita su un'intera isola, ma diventiamo anche gli incantati testimoni della magia della vita che si ricrea, a partire da un ambiente distrutto e desolato. 


Larga parte del libro è dedicata a spiegarci, con esempi a non finire (tanti dei quali sono meravigliosamente sorprendenti, come la natura stessa), come la biodiversità si manifesti, cresca e si riproduca con infinite possibilità, deviazioni e percorsi, sul nostro pianeta. Wilson ci racconta, con la maestria di un sapiente narratore, di una Terra viva, continuamente in evoluzione, ricca di specie viventi così come di incredibili opportunità anche per noi uomini, che ci ostiamo sempre più a crederci "emancipati dalla natura". Niente di più sbagliato! Pensiamo anche solo da un punto di vista limitatamente "materialistico" quanto di buono traiamo dalla biodiversità: sapevate ad esempio che l'anticoagulante irudina, fondamentale per la cura di tante condizioni patologiche del sangue, proviene dalla saliva delle sanguisughe? Oppure ancora, sapevate che dalla pervica rosea, pianta del Madagascar, si ottengono due alcaloidi capaci di salvare da due forme tumorali terribili, come il linfoma di Hodgkin e la leucemia linfocitica acuta? Sono solo due esempi di un'infinità di casi, che ci dovrebbero rendere consapevoli di quanto l'uomo abbia bisogno della natura (letteralmente!) e di quanto ancora possa imparare da essa... a livello materiale, ma anche spirituale. E così il libro di Edward Wilison si conclude con un accorato (e documentato) appello: l'umanità sta letteralmente provocando una "sesta estinzione di massa", la biodiversità sta calando ad un ritmo mai visto prima, a causa dell'impatto umano. "L'uomo non è ancora riuscito a capire se stesso, e sarà ancora più confuso se dimenticherà quanto significhi per lui il mondo della natura. Sono moltissimi i segnali che indicano come la perdita di biodiversità metta a repentaglio non solo la sicurezza fisica dell'uomo, ma anche la sua stabilità spirituale. E se ciò è vero, i mutamenti in corso oggi non potranno portare altro che danni a tutte le generazioni venture. (...) Un'etica ambientale destinata a durare sarà un'etica mirata a preservare non solo la salute e la libertà della nostra specie, ma anche l'accesso a quel mondo in cui lo spirito umano vide la luce" (E. Wilson, La diversità della vita, BUR, pp. 482-483). E lo spirito umano vide la luce nel bel mezzo di una natura viva, fertile e ricca di diversità.

mercoledì 9 settembre 2015

La frase del giorno: Amos Oz

Un gatto non farebbe mai amicizia con qualcuno che non è ben disposto verso di lui. I gatti non sbagliano mai sulle persone.
Amos Oz
 

Leggendo questa frase, non ho potuto fare a meno di pensare a Silver, approdato a casa nostra più di un mese fa e, fin dal primo giorno, fermamente deciso a rimanerci nonostante tutto e tutti. Certamente il tigratello avrà capito fin da subito che non solo non eravamo "offensivi", ma anche che amavamo i gatti ed eravamo ben disposti verso di lui... nonostante tutti i dubbi sul tenerlo, che a dire il vero restano ancora.
La convivenza con Paciocca è faticosa e lenta, procede con un piccolo passo avanti un giorno e tre passi indietro il giorno dopo... la mia gattona si era ormai rassegnata alla sua presenza quando, nell'ultima settimana, Silver si è dimostrato imprevedibile e ha iniziato a tirarle alcune zampate in testa, di punto in bianco. Non è tutto: il gatto ha avuto la cattivissima idea, per diverse volte di seguito negli scorsi giorni, di cercare di aggredirla all'improvviso, caricandola e tentando la zuffa... ricevendo una sonora sgridata da parte mia, ma anche minando irrimediabilmente quel poco di abitudine che Paciocca poteva anche aver fatto al nuovo arrivato. La mia gatta, del resto, reagisce solo con inoffensive e stizzite soffiate, poi si defila: se si chiama "Paciocca", un motivo c'è. 


Silver è sempre affettuosissimo e bisognoso di contatto umano, con noi... ma è anche molto meno casalingo di quello che immaginavamo: da quando gli abbiamo aperto le porte di casa, proponendogli anche diversi comodi giacigli, lui tende a snobbare l'opportunità di usufruirne. Credevo che farlo entrare nell'abitazione avrebbe coinciso con grandi dormite sui cuscini e placidi riposini, invece Silver entra in cerca di cibo, per poi cercare di uscire subito dopo, evidentemente innamorato della campagna. E questo, non occorre neppure che ve lo dica io, è un rischio e un pericolo. Anche il sensibile abbassamento delle temperature di questi giorni non ha sortito effetto: il tigrato resta un affettuoso "fuggitivo", che talvolta sparisce per ore intere, a prescindere dalla stagione e dal freddo, e anche di notte non riusciamo ancora a tenerlo dentro. Ci vuole del bello e del buono per convincerlo ad entrare per schiacciare un pisolino in uno dei vari giacigli che gli abbiamo appositamente preparato (diversi, naturalmente, dalle zone "private" di Paciocca). Per fortuna, quando sono in casa i due mici si ignorano abbastanza, salvo il fatto che Silver tende ad essere un po' indisciplinato (salta quasi ovunque, beata gioventù...).


Paciocca è spaesata e ancora inquieta, ma almeno è tornata a farci le fusa e fa "l'offesa" solo temporaneamente. Io penso di essere spaesata come lei, probabilmente, perchè oltre alla speranza che i due gatti nel giro dei prossimi mesi si abituino ad una tollerante convivenza, c'è anche la preoccupazione e l'impegno quotidiano di gestire Silver, cercando di tenerlo al sicuro senza riuscirci davvero, perchè è un pò "scapestratello". Insomma, che altro raccontarvi? La faccenda è lunga e non sempre indolore, i gatti sono animali dal temperamento complesso e sensibile, con una personalità individuale e ben sviluppata di cui tenere conto. Riusciranno i nostri eroi a trovare un equilibrio? Chissà, la questione è ancora aperta... intanto Silver continua a farsi laute mangiate di tonno, pollo e crocchette alle sardine, sapientemente coccolato dall'intera famiglia, per darsi talvolta alla macchia quando decide di preferire la vita campestre a quella casalinga. 


Paciocca è brava come sempre e - posso dirlo? - ora apprezzo ancora di più la sua regolarità, la sua mansuetudine e la calma pacifica di una gatta che ha già compiuto sette anni ed è stata abituata fin da piccola alla vita nella nostra famiglia.

venerdì 4 settembre 2015

Il mantello del gatto: la lunghezza del pelo

La balzana idea di parlarvi dettagliatamente del mantello dei gatti, mi è venuta con l'approssimarsi del cambio di stagione e del periodo della temuta muta: quale momento migliore per soffermarci ad osservare le meravigliose tigrature, i lucenti velluti neri, le armonione maculature dei nostri gatti domestici? Al di là del fatto che i nostri gatti, tra poche settimane al massimo, inizieranno a perdere ciuffi di pelo in giro per casa, sui divani e sui cuscini, come non ci fosse un domani... pensavo che attirare l'attenzione sulla bellezza dei loro mantelli potesse essere un'alternativa interessante. Tuttavia, non appena ho iniziato a documentarmi un po', mi sono resa conto di essermi infilata in un vero e proprio labirinto, da cui sarei uscita non senza fatica. Classificare il mantello dei nostri affascinanti felini domestici infatti è un'impresa notevole, potendo scegliere tra diversi criteri di riferimento: non solo la lunghezza del pelo (decisamente la caratteristica più immediatamente riconoscibile), ma anche il colore, il tipo di "disegno" e la ripartizione di questo sul corpo. Oggi partiamo dalle cose facili e dunque passiamo in rassegna i diversi mantelli felini, a seconda della lunghezza del pelo!

Fortunata, attesa di adozione al Gattile di Ferrara
Mantelli a pelo lungo
Ci sono gatti con un mantello che sembra essere un foltissimo e sofficissimo piumino: la lunghezza del pelo lungo può arrivare fino a 12 o 13 cm, con variazioni a seconda del tipo di gatto e della stagione (d'inverno, è sempre più lungo e folto). Non occorre a tal proposito nominare le celebri razze con pedigree di gatti a pelo lungo, dal momento che bellissimi mici con questa regale pelliccia si trovano anche in gattile... e anche in questo caso, è possibile osservare le diverse "gradazioni" e varietà del pelo lungo.

Gino, adottato al gattile di Ferrara
Damasco, adottato al Gattile di Ferrara
Ginger, adottata al Gattile di Ferrara
Mantelli a pelo corto
Il pelo corto è il carattere geneticamente dominante ed è classificato come tale quando i peli non superano la lunghezza di 4,5 cm. Dal soriano tigratissimo di casa nostra fino all'esemplare con pedigree, i gatti a pelo corto variano parecchio a seconda della "foltezza" del pelo e del sottopelo. Si possono ammirare mici con un mantello cortissimo e compatto, che li "veste" quasi come fosse una tuta aderente, e altri gatti sempre a pelo corto ma con una pelliccia dalla consistenza ben più folta, avvolgente e fitta. 

Anastasia, micia in attesa di adozione al Gattile di Ferrara
Bello, adottato al Gattile di Ferrara
Ino, in attesa di adozione al Gattile di Ferrara
Mantelli a pelo semilungo
Non è necessariamente una categoria a se stante, collocandosi tra i due estremi. Tuttavia vi sono alcune razze (o alcuni esemplari senza pedigree) che esibiscono peli particolarmente lunghi sulla coda, mentre la lunghezza del pelo si accorcia leggermente nel resto del corpo. 

Ghemon, adottato per l'associazione "A Coda Alta"
Gatti "nudi"
Il gatto che in generale suscita al contempo più curiosità ma anche ritrosia, è lo Sphynx, il cosiddetto "gatto nudo", il cui pelo è talmente corto e lanuginoso che, se accarezzato, sembra quasi di toccare la pelle nuda dell'animale. Pare che l'origine di questo gatto si debba ad una mutazione genetica spontanea, che però poi l'uomo ha affinato con le pratiche di allevamento... personalmente resto sempre perplessa nel vedere questo tipo di gatti (a maggior ragione in quanto allevati appositamente), tuttavia ho sempre letto grandi cose sul temperamento degli Sphynx: dovrebbero essere di un'affettuosità e una socievolezza incredibili.

Gatti Sphynx, immagine da Wikipedia

Sicura di avervi annoiato abbastanza, ho concluso questa prima carrellata di mantelli di gatto domestico, a seconda della lunghezza del pelo. Per le prossime puntate abbiate pazienza, perchè la vicenda si complica...!

martedì 1 settembre 2015

Una sfinge in giardino!

Ogni giardino brulica di vita ed è il luogo giusto per fare incontri straordinari, che potremmo quasi definire "incontri ravvicinati del terzo tipo"... il giardino è il primo posto, accanto a noi, dove possiamo scoprirci molto, molto vicini alle altre forme di vita, più di quanto pensiamo. Ed ecco che, lo scorso sabato, mentre stavo sistemando alcune piante di lavanda, sul marciapiede ho avvistato un bruco enorme, lungo più di 10 cm e grosso quanto il mio dito medio, che passeggiava tranquillo. Prontamente fotografato per poterlo poi identificare, sono rimasta affascinata dalle sue dimensioni ma anche dai suoi particolari quasi alieni: una specie di "codina" ricurva nella parte posteriore. Il bruco si è infilato con calma nell'aiuola delle erbe aromatiche, restandovi per tutto il pomeriggio... e io ho scoperto che si tratta di un bruco all'ultimo stadio, pronto per diventare pupa e poi "sfarfallare", di una delle più grandi e suggestive falene: la celebre "sfinge testa di morto" (Acherontia atropos).
La "sfinge testa di morto" adulta - immagine da Wikipedia
Ed ecco il "mio" bruco che passeggia sul marciapiedi!
Ecco il particolare della sua "codina" ricurva
L'incontro ravvicinato con questo gigantesco e pacifico bruco è stato per me un'occasione imperdibile per documentarmi su questa falena e sui vari stadi che passa il suo bruco prima di sfarfallare. Dopo essere cresciuto su uno dei miei cespugli di ligustro, (dato che si nutre di questa pianta, come di stramonio o di pianta di patata) il mio "brucone" probabilmente si è infilato nella terra dell'aiuola, ad una profondità considerevole, per diventare crisalide. Ricordate il processo di metamorfosi del macaone? Ecco, non tutte le farfalle nascono "all'aperto": alcune devono interrarsi per diventare crisalide e poi "rinascere" come insetti adulti. E' proprio il caso della "sfinge testa di morto", il cui bruco si interra per diventare crisalide e dopo un tempo variabile (da 20 a 60 giorni), riemerge dal terreno come falena adulta, una farfalla notturna che durante il giorno riposa tra le piante e di notte si nutre di miele, saccheggiando gli alveari delle api.
Ecco la crisalide di sfinge testa di morto, immagine da Wikipedia
Un'altra foto del "mio" bruco, prima che si infilasse nell'aiuola
Ho avuto qualche difficoltà ad identificare la specie, perchè in internet si trovano tante foto spettacolari di questo incredibile animaletto, ma con la sua livrea più bella: quella coloratissima, nelle tonalità del giallo, del verde e dell'azzurrino. Il bruco di sfinge, prima di impuparsi, passa tramite diverse mute, ma l'ultima può essere o coloratissima, oppure nei toni del marroncino e bianco come quello da me incontrato. Non è una meraviglia la versione colorata? 

Il bruco della sfinge, nella versione colorata - immagine da Wikipedia
Vi invito inoltre, se siete interessati, a sfogliare le pagine di questa discussione in un forum di appassionati, dove hanno pubblicato delle incredibili macro riferite a tutti gli stadi di questo bruco dotato di "codina", dall'uovo alla falena. Inoltre vi propongo un video dove potete ammirare in tutta la sua straordinaria "cicciosità" (perdonatemi, lo so che a molti i bruchi incutono un pò di disagio, ma per me sono bellissimi) questo brucone colorato:


La "sfinge testa di morto" è una delle falene più grandi e più famose, che deve il suo macabro nome al disegno a forma di teschio presente sulla sua schiena. Proprio per questo, nella cultura popolare la sfinge è associata a superstizioni, detti e pregiudizi simili a quelli che circolano sui gatti neri: sventura, morte e presenze demonianche sono associate a entrambi questi animali. Se poi pensiamo al cinema e alla letteratura, che hanno sfruttato più e più volte la sfinge testa di morto come simbolo per incutere paura, terrore o mistero, il gioco è fatto: oggi questa falena ha una "carriera folkloristica" al pari dei pipistrelli

Particolare del "teschio" sulla schiena della sfinge - immagine da Wikipedia
In realtà la sfinge testa di morto è un insetto straordinario, l'unico al mondo in grado di emettere un verso con la faringe: il comportamento si osserva quando la falena è in pericolo e vuole scoraggiare i predatori. Inoltre, manco a dirlo, anche la sfinge in Europa è diventata un insetto molto raro, minacciato dai pesticidi e dall'inquinamento luminoso: un altro esempio di come l'impatto dell'uomo stia rendendo l'ambiente sempre meno ospitale per le altre creature viventi, la cui sopravvivenza è continuamente più a rischio. Anche per questo mi sento più che fortunata ad aver incontrato uno di questi bruchi, nato e cresciuto nel mio giardino, dove spero che potrà avere anche una bella vita notturna da falena. Ed è l'ennesima conferma di come passare del tempo nel nostro giardino diventi l'occasione per lanciare uno sguardo approfondito sul mondo che ci circonda, addentrandoci in percorsi inaspettati e incontrando creature straordinarie.