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giovedì 27 agosto 2015

Una stagione: l'estate (2015 - 3)

Una cicala stecchita, trovata sul fare della sera: le ali trasparenti e iridescenti illuminate dal sole che tramonta, mentre un vento fresco scuote le chiome dei pioppi...e le sue compagne, più lente e meno canterine, pian piano la seguiranno verso la stessa sorte, perchè il tempo del canto sta finendo. La stagione ha già dato il suo meglio e ora più dolci sono le giornate, anche se ancora calde, ma stemperate da folate di vento improvviso. Le cicale lo sanno, tutti noi lo sappiamo: l'estate si sta avviando alla sua conclusione.


Ed in effetti, la stagione ha già dato il suo meglio: alcune settimane di caldo africano, quello pesante e difficile da sopportare, ma anche qualche giornata di pioggia. Le alte temperature e la siccità hanno regalato al mio giardino una quantità straordinaria di fichi deliziosi, zuccherini e sodi come fossero caramellati, mentre invece è stato semplicemente il sole a compiere questa perfetta maturazione. Anche sul fronte pomodori e melanzane non posso lamentarmi, dal momento che avrei dovuto curarli molto di più, per poter anche pretendere un maggior raccolto. 


Intanto i segni di una stagione in "declino" ci sono tutti, a partire dalla povera cicala rinvenuta stasera. Le giuggiole ad esempio iniziano a mostrare uno spruzzo color ruggine, a sorpresa il liquidambar ha già messo in mostra qualche foglia scura, il verde dei ginkgo sta virando impercettibilmente al giallo.




E così, giorno dopo giorno, ci prepariamo a salutare anche quest'estate 2015, che tra le tante e importanti cose accadute, pensate, meditate e vissute, un posto di rilievo spetta certamente all'arrivo di Silver che, con il suo modo così coccolone, fiducioso e affettuoso, ci ha conquistati tutti ... 
 

 
... beh, quasi tutti: Paciocca ancora soffia infastidita, anche se senza intenzioni davvero aggressive. E' come se ci tenesse a mettere sempre in chiaro che, fosse per lei, Silver proprio non ci dovrebbe stare. Inizialmente offesa e infastidita anche nei nostri confronti (con mio enorme dispiacere e vani erano i tentativi di coccolarla), in questi giorni la mia gattona sta riprendendo il suo usuale buonumore e la sua loquacità affettuosa, almeno con noi umani. Verso Silver invece, Paciocca pare non voler ancora cambiare opinione... però il micio dal canto suo è davvero ADORABILE, chissà se prima o poi riuscirà a vincere la diffidenza anche della mia gattona?
 
 

In ogni caso tenete le dita incrociate per noi: nei prossimi giorni tenteremo di inserire Silver in casa, molto gradualmente e con i dovuti accorgimenti. Già mi immagino lo sconcerto di Paciocca nel ritrovarselo anche all'interno dell'abitazione, ma del resto inizia ad essere il momento per cercare di fare un altro passetto avanti... sperando che queste ultime settimane estive ci siano propizie per costruire un buon equilibrio tra i due felidi! Buona conclusione di estate a tutti!

martedì 18 agosto 2015

"La gatta Arcibalda e altre storie" di Adriana Zarri

Questo è un librino di neppure un centinaio di pagine, ma va letto con cura, sfogliandolo con calma e meditando le sue parole, perchè queste "riflessioni sugli animali e sulla natura" che ci regala Adriana Zarri sono davvero delle perle di saggezza, umanità, sensibilità, empatia e delicatezza verso il mondo che ci circonda e le creature che lo abitano, accanto a noi. Scrittrice, giornalista ma soprattutto teologa, Adriana Zarri è un'anima libera e rivoluzionaria: non si stanca di ripetere che non solo con gli uomini, ma anche con tutti gli animali, Dio ha stretto la sua alleanza e da questa discende per tutti la Salvezza. E scardina alcuni luoghi comuni, evidenziando il fatto che la teologia morale, essendosi finora occupata solo dell'anima umana, dovrebbe colmare la lacuna che riguarda il comune destino che condividiamo con le altre creature non umane, a cui dobbiamo rispetto ed empatia.
Questa raccolta di testi parla di gatti domestici e di leoni tristemente addomesticati nei circhi, di pellicce e di dubbi morali sull'alimentazione onnivora, sulla necessità di essere custodi del nostro pianeta ma anche cittadini responsabili, di antropocentrismo e di fratellanza verso le altre creature viventi. 


Una raccolta di testi che spaziano dagli articoli di giornale più formali e diretti, fino all'intimità di scritti come fossero pagine di diario, piene di riflessioni e confessioni personali. Sono così tanti i passaggi che ho sottolineato, perchè mi hanno colpita particolarmente per la loro bellezza o saggezza... ve ne propongo uno, consigliandovi caldamente di leggere tutto questo piccolo librino, che fa bene al cuore:
"Parlare di ecologia (...) significa parlare dei giorni e delle stagioni: del sole che tramonta e che, a ogni alba, rinasce; dell'estate che trascolora verso il grigiore delle nebbie e il candore delle nevi; delle foglie che cadono e rigermogliano sul verde tenero dell'erba nuova. Parlare di ecologia significa parlare della bellezza del creato e della gloria del Creatore. (...) Parlare di ecologia significa parlare non solo della terra ma anche di quegli animali coi quali - insieme agli uomini - Dio stabilì la sua alleanza: i gatti che fanno le fusa, i galli che salutano l'erba, le cicale che accompagnano il giorno, i grilli che animano la notte" (Adriana Zarri, La gatta Arcibalda e altre storie, p. 70).

mercoledì 12 agosto 2015

Di gatti e di dubbi

È passata una settimana esatta dall'inaspettato arrivo di Silver a casa nostra: infatti, proprio lo scorso mercoledì pomeriggio, veniva avvistato mentre camminava nel campo dietro casa mia. Avvicinandomi, nel tentativo di scacciarlo come un qualsiasi altro "gatto invasore" del territorio di Paciocca, ho invece ottenuto l'effetto opposto di farlo esibire in una serie di ribaltamenti a pancia all'aria e profuse fusa. E da allora ci ha "adottati", al di là di tutto e tutti. Oggi com'è la situazione?

Ecco Silver: fotografarlo è un'impresa, perchè appena ci vede ci corre incontro!
Lui è sempre affettuosissimo, ai limiti dell'umanamente comprensibile: non possiamo fare un passo senza che lui non ci corra immediatamente incontro, per "snumarsi" (= strofinarsi) contro le gambe e per buttarsi ai nostri piedi in cerca di coccole. A dire il vero, lo fa con tutti: amici di famiglia, parenti, ma anche le visite occasionali di semi-sconosciuti che arrivano e basta che mettano piede nel nostro giardino per richiamare l'attenzione di Silver. Mai conosciuto un gatto così fiducioso nei confronti del genere umano... anche troppo, per chi la sa lunga.
Tanto Silver ha bisogno di contatto umano e lo cerca in modo esasperato, quanto invece sembra non essere interessato a Paciocca: dopo i primi approcci minacciosi, a cui cercava di sottrarsi, ora come ora preferisce ignorarla, fingendo che non ci sia. A me la cosa dispiace parecchio, perchè rende l'integrazione tra i due gatti sicuramente meno bellicosa ma anche più lenta... 

Ed ecco Paciocca, qualche tempo prima dell'arrivo di Silver
Paciocca, dal canto suo, è fin troppo brava. Come regina incontrastata del suo territorio, è passata da una fase di profonda inquietudine ad una di rassegnazione: credo abbia capito che, almeno in giardino, Silver c'è e resta (per ora). In realtà, dei due, Paciocca è quella più interessata al contatto con il proprio simile: cerca ogni giorno qualche occasione per avvicinarsi e dargli un'annusatina più approfondita del giorno precedente, vedo che è quasi affascinata nel vedere le corse sfrenate e giocose di questo giovane gatto... e, anche se non mi illudo che la mia gatta possa avere la precisa volontà di "fare amicizia" con Silver (un concetto un pò troppo prematuro, vista la situazione), noto da parte sua un chiaro interesse. Come a dire: "Beh, se proprio questo individuo deve restare qui, almeno cerchiamo di conoscerci". A Paciocca non faccio mancare le coccole e le attenzioni, ma so che la situazione l'ha destabilizzata molto e ha tutta la mia ammirazione per lo sforzo che sta facendo. Si può dire a un gatto? Beh, credo di sì. Per il momento Silver non entra in casa, proprio per consentire alla mia gatta di restare "padrona" almeno dell'abitazione, in modo che abbia un luogo sicuro dove rifugiarsi quando è stanca del nuovo arrivato... certo, se Silver restasse, per l'autunno dovremo certamente prevedere la sua entrata in casa.


Parlo ancora al condizionale perchè, con tutto l'amore che provo per i gatti e che tutti voi conoscete bene, e anzi forse proprio in nome di questo, ancora non riesco a convincermi del tutto che la nostra casa sia il posto giusto per Silver. Purtroppo il problema maggiore non è tanto l'integrazione con Paciocca, con la quale credo che, nei mesi, si riuscirebbe quanto meno a raggiungere un tollerante equilibrio... il problema maggiore è la strada provinciale sulla quale abito, pericolo mortale e maledetto destino per la maggior parte dei miei gatti. Paciocca sta per compiere 7 anni, ma so che questo traguardo non si deve solo alle mie premure (che ho avuto, sempre, con tutti i miei precedenti gatti)... si deve anche (e forse soprattutto) alla sua indole casalinga e ubbidiente, al suo essere cauta e all'aver sempre percepito le automobili come un grande pericolo. Ecco, questo è il punto: Silver invece pare un' "anima candida", non ha paura di niente e questo lo rende incosciente ed esposto ai pericoli. Non ha paura degli uomini, non ha paura del tagliaerba, non ha paura delle automobili, neppure un pò. E questo, per lui, temo potrà essere una condanna, se resta qui con noi.


In famiglia, mia mamma è già decisissima ad adottare Silver, nella convinzione che non gli accadrà niente di brutto se staremo attenti... io sono meno fiduciosa di lei, forse perchè siamo sempre stati attenti in passato, ma tante volte purtroppo non è bastato. E proprio perchè mi sto già affezionando a questo meraviglioso gatto, vivace ed entusiasta della vita, vorrei potergli garantire l'esistenza migliore e più lunga possibile. Silver è un micio affettuoso e amabile con tutti, bisognoso in modo estremo di coccole e contatto umano: tutte le persone che l'hanno conosciuto, se ne sono innamorate. L'ideale sarebbe ancora ritrovare la sua famiglia ma, in caso negativo (ormai probabile), mi domando se non sarebbe meglio per lui essere adottato in un appartamento o in una casa senza la vicinanza di una strada trafficata. La questione è ancora aperta... vorrei solo essere sicura di prendere la decisione più giusta, per tutti!

venerdì 7 agosto 2015

Sorpresa d'agosto

In questi giorni ho imparato che la volontà di un gatto di trasferirsi a casa tua può essere implacabile. Il gatto in questione è un maschio sterilizzato, affettuosissimo, snellissimo ma dal mantello perfetto, due occhi verdi da rubacuori e un temperamento che infrange ogni possibilità di resistenza. Inizialmente scacciato da me (con le blande minacce che esibisco di fronte ai gatti estranei che passano per il giardino), si è capovolto a zampe all'aria facendo le fusa, sotto i miei occhi esterrefatti. Scacciato dall'ira furente di Paciocca, pelo ritto e ben più minacciosa di me, lui ha deciso che poteva essere sufficiente allontanarsi di qualche metro e stendersi a dormire, tranquillo e beato, sotto gli occhi esterrefatti della mia gatta. Da allora, non c'è stato verso: questo micio si è installato nel nostro giardino e pare proprio non volersene andare; affettuoso e socievole oltre i limiti del normale con gli esseri umani, ha subito fatto breccia nel cuore di mia madre.



L'annuncio del suo ritrovamento, subito pubblicato sui siti web di Ferrara nella speranza di ritrovare la sua famiglia, non ha dato risultati apprezzabili per ora... mia mamma l'ha adottato al primo sguardo, è proprio scoppiato il colpo di fulmine tra loro, perchè in effetti bisogna dirlo: è un amore di gatto, innegabilmente.
Ma per me e Paciocca, dopo sei anni di "rapporto esclusivo di coppia" - io la sua umana, lei la mia gatta, tra noi un equilibrio e un'intesa praticamente perfetti - non è proprio così facile. Dobbiamo metterci nell'ordine di idee di diventare, prossimamente, un trio.
In sole quarantotto ore, comunque, da parte della mia gatta siamo passati dall'insofferenza alla curiosità; lui ha un atteggiamento remissivo ma per ora non così socievole, nei sui confronti. Credo che con i giorni le cose miglioreranno certamente, mentre io mi prodigo affinchè l'integrazione possa avvenire in modo equilibrato per entrambi e soprattutto senza che a farne le spese sia la tranquillità, la fiducia e il benessere della mia miciona.


Prontamente battezzato Silver dai miei genitori, questo micio ci ha spiazzati tutti: per la sua affettuosità e la sua perfino eccessiva fiducia, ma anche per la sua ammirevole testardaggine. Poche altre volte ho visto una creatura essere così sicura del fatto suo: questa è proprio casa sua... anche a nostra insaputa! Vi terrò aggiornati su come procede questa nuova avventura, una vera e propria "sorpresa d'agosto".

sabato 1 agosto 2015

"Raccontare gli alberi" di Pia Valentinis e Mauro Evangelista

Più di un libro: un'opera d'arte. Più di una lettura: un'esperienza visiva e poetica. Più di una storia: una raccolta di voci e vento, frutti, fiori, cortecce e foglie. Un libro grande, potrei dire enorme, che una volta aperto ti trasporta come fosse un film in un'esperienza meravigliosa, tra citazioni poetiche, informazioni scientifiche, tradizioni e leggende popolari e magnifiche rappresentazioni pittoriche di loro, i protagonisti indiscussi, gli Alberi. Illustrato magistralmente da Pia Valentinis e Mauro Evangelista, con testi a cura di Giusi Quarenghi e Paola Parazzoli, "Raccontare gli alberi" (Rizzoli) ha vinto meritevolmente nel 2012 il "Super Premio Andersen – Gualtiero Schiaffino"... classificato come albo per l'infanzia, non ci sono limiti di età per lasciarsi trasportare nel sogno ad occhi aperti che si vive sfogliando questo libro.


Pagina per pagina impariamo a conoscere gli alberi, uno per uno come vecchi signori con un passato da raccontare e abitudini personali da svelare: incontriamo la quercia e il pino, il tiglio e il platano, ma anche il fico, il limone, l'ulivo e il gelso... grazie alle parole sapientemente scelte per raccontare l'essenza di queste creature e alle illustrazioni dalle atmosfere indimenticabili, ritroviamo l'unicità e il valore di ogni seme, ogni foglia, ogni piccolo arbusto che cresce sulla nostra terra e che talvolta diamo per scontato. Una ghianda, una pigna, un fico maturo diventano uniche gemme preziose, da saper riconoscere e attribuire alla "pianta madre". 


E tra i paesaggi di bosco o di scogliera, di sabbia o di orto sassoso, di montagna come di strada di campagna, ritroviamo anche il narrare e il poetare umano, poichè per secoli la storia degli alberi si è intrecciata a quella umana, e ancora lo fa. Colori, suggestioni e profumi suggeriti dalle pagine e dalle parole di "Raccontare gli alberi", che ci ricordano la pazienza, il silenzio, la crescita e la fertilità delle piante, creature viventi tanto quanto noi, che affrontano il passare delle stagioni con eleganza e maestosità. Tra tormente di neve, fioriture primaverili, soleggiati pomeriggi d'estate e nebbiosi crepuscoli autunnali, gli alberi respirano, si stiracchiano, crescono, fruttificano, riposano, si risvegliano, vivono... proprio accanto a noi.


"Chi sono gli alberi? Creature vive che cantano, che emettono suoni nel silenzio o nella notte, che respirano, che si nutrono, che guardano, che sentono". Regalatelo e fatevelo regalare: questo libro è un'opera d'arte, un gioiello, un'intensa poesia, un sogno ad occhi aperti, o forse no, è proprio realtà: è la vera e perfetta bellezza della nostra terra.