Ci
sono storie che colpiscono dritte al cuore perché sono positive, piene di vita,
ricche di emozioni e pregne di valore... soprattutto perché sono vere. Così autentiche che faresti fatica ad immaginarne di
migliori, così speciali da essere qualcosa di prezioso e unico, d’ispirazione
per tante altre persone. Quella di Alessandra e di Lulù, e di tutte le persone
che fanno parte della loro vita, come Marina, Mauro e Daniela, è proprio una di
queste storie.
Più
di dieci anni fa, l’11 settembre 2002, Alessandra ha un incidente stradale in
seguito al quale perde l’uso delle gambe: deve reinventarsi tutta la sua vita,
da seduta in carrozzina. La forza di volontà e soprattutto la voglia di trovare
il lato positivo non le mancano: fin da subito reagisce bene e si impegna nella
riabilitazione. Tuttavia abituarsi a vivere “da seduta” è difficile,
soprattutto perché il mondo non è a misura di disabile: le barriere grandi e
piccole si trovano ovunque, nell’ambiente come negli sguardi delle persone.
Allora, come rinascere a nuova vita dopo il dramma?
Ed
ecco irrompere nella vita di Alessandra e di suo marito Mauro una piccola
rivoluzione, nera, pelosa e adorabile: Lulù, cucciola di labrador incrociata
con un pastore tedesco. E da qui, giorno per giorno, mentre si cementa il
rapporto speciale con la cagnolina, nasce una nuova Alessandra: “Lulù più di
chiunque altro cominciò a conoscere i miei segreti, le mie giornate buie, i
miei pianti e i miei sorrisi. (…) Fu l’inizio di un legame intimo ed esclusivo.
(…) Io avevo fatto enormi progressi, mi sentivo più padrona di me e anche la
capacità di prendermi cura di Lulù lo confermava agli occhi di tutti. Mi resi
conto che, in qualche modo, quel cane stava diventando lo specchio di alcune
mie capacità che avevo creduto perse. La
guardavo e ne ero fiera. Ci stavamo prendendo cura di noi. Vicendevolmente. Ma
non potevo ancora rendermi conto di dove mi avrebbe portata, quanto veramente
sarebbe stata in grado di fare per me” (La sedia di Lulù, pp.57-59).
Sandra e Lulù |
Ed
infatti, cogliendo l’occasione di “educare” maggiormente Lulù, Alessandra conosce
Daniela Scanelli, istruttrice cinofila del centro Green Paradise. La grande sensibilità ed intelligenza di Lulù
suggeriscono a Daniela che la cagnona può diventare un utile “cane da
supporto”, aiutando Alessandra a ridurre il suo handicap nelle attività
quotidiane: riportarle oggetti caduti, aprire e chiudere le porte, chiamare i
famigliari in caso di difficoltà, portarle il cellulare quando suona (e riporlo
in un cassetto terminata la chiamata!), addirittura aiutare a caricare la
lavatrice e stendere.
La
bravura di Lulù e la sintonia con Alessandra sono tali da condurre la coppia a
vere e proprie gare di “obedience”, disciplina sportiva che punta
sull’affiatamento cane-uomo e sulla capacità del primo di rispondere in modo
rigoroso a richieste e ordini del secondo. Alessandra, insieme a Lulù, è oggi
la prima ragazza disabile in Italia a svoligere gare di obedience a livello
agonistico in classe II.
Un momento della presentazione del libro: Marina, Alessandra e Lulù |
Lulù
“regala” ad Alessandra non solo supporto pratico, ma anche amore, dedizione e
fedeltà allo stato puro: Lulù comprende in modo imperscrutabile i limiti di
Alessandra e se ne fa carico, amandola con tutta se stessa. La vita di
Alessandra è rinata anche grazie a Lulù, con la quale ha scoperto di nuovo la
possibilità di mettersi alla prova, appassionandosi e impegnandosi per
raggiungere insieme un obiettivo comune… ma non è tutto. Alessandra viene in
contatto con Marina Casciani di ChiaraMilla, associazione di promozione sociale
sportivo diletantistica, che si occupa di Pet Therapy. Marina chiede ad Alessandra di scrivere la
sua storia in un libro, credendo che possa essere d’esempio per tante altre
persone e pensando anche ad un progetto concreto: i fondi del ricavato del libro
dovranno servire a rendere “a misura di disabile” la struttura di ChiaraMilla,
oltre che per addestrare altri cani da supporto per disabili.
E
continua così la meravigliosa avventura di Alessandra e Lulù, che grazie al
libro cominciano a girare per scuole, città, eventi, incontri, addirittura
studi televisivi Rai. Ho incontrato Alessandra, Marina e Lulù proprio venerdì
scorso in una serata di presentazione del libro… inutile dire che sono rimasta
senza fiato nel conoscerle, il cuore gonfio di commozione e gratitudine, un incontro
che continua ad emozionarmi ed ispirarmi leggendo le pagine del loro libro “La
sedia di Lulù”.
Alla
presentazione del libro ho anche assistito di persona a una “dimostrazione” del
legame straordinario che ha Alessandra con Lulù: al di là dei sorrisi spontanei
che nascono vedendo questa cagnolona svolgere esercizi complessi (talvolta
buffi, come aiutare Alessandra a stendere i panni!), passa un dirompente amore
che è impossibile non cogliere… un sentimento capace di rivoluzionare davvero
la vita.
Vorrei
chiudere questo post con alcune frasi tratte dal libro, invitandovi però ad
andare sulla pagina facebook di “La sedia di Lulù” e quella dell’associazioneChiaraMilla e cliccare un bel “mi piace”. Se voleste acquistare il libro, che è
un concentrato di emozioni, forza di vivere e amore allo stato puro tra uomo e
cane, potete andare sul sito: http://www.itacaedizioni.it/catalogo/la-sedia-di-lulu-2013/
“I
cani hanno il potere di dimostrare con assoluta e ingenua purezza tutto ciò che
sentono senza alcun condizionamento. (…) Lei non ti parlava di amore, era amore
e basta, non ti parlava di felicità, era felicità e basta. (…) A volte si dice
che i cani, al contrario degli umani, non vedono la differenza tra le persone;
io invece vi dico che non è questo il miracolo di quelle menti straordinarie.
Ciò che è soprendente, invece, è il fatto che i cani la vedono perfettamente e
miracolosamente la comprendono senza spiegazione né giudizio, ecco ciò che più
li distingue dall’essere umano” (La sedia di Lulù, pp. 46-61).