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lunedì 24 dicembre 2012

Feste natalizie: auguri a tutti!

"Rumore di Fusa" va in pausa natalizia! Ma non prima di aver augurato di cuore, a ciascuno di voi, di trascorrere meravigliose festività, ricche di calore, buon cibo, coccole ai vostri animali, amici e relax! Grazie per l'affetto con cui mi seguite! Per questo vi dedico queste due cartoline natalizie... fatte ormai diversi anni fa, ad acquarello.



E mi raccomando: approfittatene delle feste per scattare qualche foto ai vostri mici per partecipare alla mia iniziativa "Un Natale da gatti"! Speditemi la foto del vostro micio in atmosfera natalizia a nataledagatti@gmail.com ! Il concorso resta aperto fino al 31 dicembre 2012!
Che altro dire? Davvero auguri a tutti... noi ci rileggiamo l'anno prossimo, con tante sorprese e novità! ;-)

venerdì 21 dicembre 2012

"Memorie feline": un racconto di Laura e Toffee

Oggi non sarò io a raccontarvi di gatti, bensì una gattofila come me: Laura, che ho conosciuto grazie a "Un Natale da Gatti" e ci siamo intese subito! Assieme a lei vivono tre meraviglie pelose: Toffee, Mr. Gianfry e Clandy. Il suo micio Toffee è lo speciale narratore di questa bella storia miciosa, un racconto in cui tutti noi possiamo riconoscerci, riflessi negli occhi del micio che amiamo... buonissima lettura a tutti voi e grazie di cuore a Laura per aver condiviso con me "Memorie feline"!

Ecco Toffee: il narratore e protagonista della storia
"Fuori piove, ma tra le basse, minacciose nuvole un raggio di sole squarcia il cielo plumbeo che da giorni mi accompagna e un meraviglioso arcobaleno si materializza come per magia e mi incanta.
Osservo il mondo da dietro la finestra, come sempre, da sempre.
Resto stregato dalla bellezza della natura e la vedo arrivare.
Ormai sono quasi sette anni che le sto accanto; l’ho vista cambiare, piangere, ridere, l’ho vista arrabbiata, triste, felice, ma sapevo sempre di essere nei suoi pensieri.
Non c’è mattina, pomeriggio, sera, non c’è nessun momento in cui lei si dimentica di me, che a volte l’ho fatta disperare, preoccupare, ma so che, me lo ha confessato, mi ama da morire.
Con me ha sempre condiviso tutto, senza pudore. Sono con lei mentre fa il bagno, la guardo spogliarsi, le sto accanto durante il sonno.

Ecco Clandy, altro splendido micio di Laura!
Lo so, magari sono un po’ di parte, ma so che lei ha per me un amore particolare, una passione che prova a distribuire, ma io…. resto il primo!
Qualche tempo fa sono stato molto male, non volevo che se ne accorgesse, cercavo di evitarla, ma ha capito e ha smosso il mare e la terra per me.
Per un mese non ha fatto altro che farmi punture, darmi pasticche, era per il mio bene, diceva, ma io pensavo che fosse soprattutto per lei, dicevano che se io non mi fossi ripreso chi la consolava?
Certo, tutto passa, anche io passerò e lei se ne farà una ragione. Resterò nel suo cuore, nei suoi ricordi e chissà che non torni a trovarla…. dicono o no che abbiamo sette vite?
Comunque, dato che ci ha messo tanta passione nel curarmi, adesso sono ancora di questo mondo e posso raccontare.
Del resto sto tutto il giorno a casa, sette anni sono tanti, sono lunghi, per me invece forse sono un po’ troppo veloci, ogni anno trascorso per me è come se fosse doppio, triplo, quindi se devo dire qualcosa è meglio che lo faccia presto.

Mr. Gianfry, il terzo del trio, in uno sbadiglio soddisfatto
Adesso sto beato sul divano e la guardo. E’ pronta per uscire, ma come fa sempre prima di lasciarmi ad orari non consueti, come se si sentisse in colpa, mi trastulla, mi fa ballare….ballare, capite? A volte penso non sia tanto normale!
Lei pensa troppo a me, se invece sapesse quanto sto  bene da solo: penso, gironzolo, dormo, non credete, sono molto impegnato. Sono io a gestire le dinamiche di casa. Non sono il solo, ma sono il più anziano, quindi, indubbiamente, il capo.
Si, sono un po’ presuntuoso, ma che volete, ad essere così amati ci si monta la testa.
Amo questa mia vita beata, accudito in tutto e per tutto, senza un pensiero….ogni tanto sento Laura sospirare…il piacere dell’ozio..come un pio desiderio, io invece ne godo.
Ma conservo il mio lato avventuroso, amo, quando posso gironzolare all’aperto e quando mi metto in testa di farlo so che ci riesco, alla fine le faccio fare quello che voglio io…dovrei sentirmi un po’ in colpa? Ma no! E poi Laura dice sempre che mi ama perché “ho personalità”.
Comunque, ci vuole un po’ di tattica per ottenere ciò che voglio, ahimè, anche io sono figlio di questa corrotta società: la tecnica migliore è farla innervosire, così, per non sentirmi, dice – fa un po’ quello che vuoi – e io lo faccio! Vado in giro, mica lontano, così, per controllare un po’, in fondo dovrei avere il senso del territorio, no?

Toffee in un momento di esplorazione!
Poi torno, del resto, detto tra noi, perché fare la vita del vagabondo quando sono abituato a fare il principino?
Laura me lo dice sempre che sono nobile, altezzoso, ogni tanto mi guarda fisso negli occhi, chissà perché lo fa è come se si aspettasse qualcosa da me, ma tutto ciò che può avere da me è che io ci sia.
Esistere ed averla scelta è già un grande messaggio. Chissà se lo capisce.
All’inizio, quando ero ancora l’unico mi portava con se ovunque, manco fossi stato un cane!
Parliamo di viaggi, chilometri imposti al mio fragile sistema nervoso!
A pochi mesi ero sul treno. Un viaggio lungo: coincidenza, traghetto, ma quella volta ero ancora troppo piccolo e non avevo realizzato che io ero nato per la terraferma, possibilmente con un bel cuscino e una ciotola a portata di mano, ops, zampa…mi sto umanizzando!
Quindi ne serbo un ricordo piacevole: il sonno conciliato dal ritmico sobbalzare del treno. Ho visto il mare, passione e sgomento, immensità e paura, libertà .…penso a quanto sono fortunato, non credo siano in molti a poter vantare una vita così avventurosa. Ma questo è nulla, in fondo solo pochi giorni. Il ricordo più incredibile e, ahimè, sconcertante è stato il viaggio per le ferie estive.

 

Lì ho scoperto che odio la macchina.
Ma andiamo con ordine, la preparazione: valigie, valigie, valigie, ho pensato ci trasferissimo.
Laura non faceva altro che stilare liste: lista dei vestiti, lista delle scarpe, lista della spesa, lista degli accessori. In casa c’era fermento. Anche io ero eccitato. Correvo qua e la. Pensavo che le valigie fossero nuovi rifugi in cui nascondermi.
E poi c’era la preparazione del mio corredo per il viaggio e per il soggiorno. Ok, si parte.
Al momento non ho realizzato bene, ma poi capisco e inizio a ribellarmi, non voglio star chiuso qui dentro, io odio l’auto e, mi rendo conto, divento uno strazio, praticamente non ho fatto altro che borbottare, ribellarmi, piangere per circa ottocento chilometri. Meno male che sono il cocchino di casa, altrimenti penso che adesso facevo parte dell’arredo dell’autostrada del sole!
A Bordighera le forze mi abbandonano e divento un ottimo compagno di viaggio!
Poi faccio qualcosa che, sfido qualunque mio altro simile a contraddirmi, solo io posso dire di aver fatto! Ho visto la meraviglia di Montecarlo dall’Hotel Vista, perfettamente a mio agio, con il collarino rosso ero a casa!
Bè, mi son detto che alla fine non era così male.
Il viaggio prosegue.
C’è allegria, eccitazione, musica, vedo sfilare davanti a me luoghi e città bellissime. A volte restavo in auto, altre uscivo per sgranchirmi un po’.
Ascoltavo i commenti, i desideri di vedere questo o quel posto, la scelta di fare la provinciale per godere del territorio.
E’ proprio vero, il bello di un viaggio è il viaggio non la meta.
Arriviamo in una splendida terra tra il mare e il fiume, suggestiva e ricca di leggende, popolata da meravigliosi cavalli e incredibili fenicotteri….ho visto cose che voi felini non potete neanche immaginate…..chilometri sconfinati di spiaggia, che io osservavo al riparo tra quattro ben solide mura.

Toffee, il gatto di mondo, sull'albero di caki!
Nell’appartamento mi sono immediatamente ambientato, sono un gatto di mondo, io, e la cosa veramente divertente erano i nostri pittoreschi vicini, un’anziana coppia teutonica con lui canuto e spilungone che riportava alla memoria equivoci personaggi di un passato non glorioso e lei un donnone giocondo e nera, nera, nera con denti bianchissimi sempre esposti in un solare e affettuoso sorriso.
Spesso giocavo con loro (loro pensavano di giocare con me!), non capivo una parola, ma erano divertenti.
Mi offrivano cibo, che puntualmente rifiutavo, sono estremamente schizzinoso in tema alimentare e loro prendevano il mio rifiuto come motivo di divertimento….. che strani….. mi facevano versi bizzarri con le mani e con gli occhi, come si fa con i bambini ….. la gente pensa che i bambini e noi quadrupedi siamo deficienti!
Comunque, nonostante non me li filassi più di tanto loro erano felici e quindi ero felice anche io.
Spesso facevo la passeggiata pomeridiana, lo so, lo so, era più per esibirmi che per la voglia di farmi prendere aria. Con il mio bel guinzaglietto rosso, sulle spalle del mio “impresario” sfilavo altezzoso per le vie. Uh, uh, uh……ah, ah, ah…..c'est tres jolie…..comment s'appelle?..... Toffee. Je suis Toffee.
Ah, che noia tutta questa gente. Voglio tornare a casa!

Clandy rilassato!
Sarò un po’ burbero, ma preferisco stare per conto mio. Comunque, bella esperienza, cosa che non posso dire del mio viaggio successivo e che, per fortuna, è stato l’ultimo!
Era in occasione del matrimonio siciliano di Laura e Mario. Laura ha avuto la brillante idea di somministrarmi qualcosa con l’intento di placare le mie ansie. E’ stato terribile!
Mi sentivo drogato, intorpidito, ma non potevo tollerare di cedere ai farmaci, quindi credo di essere stato più insopportabile del solito; biascicavo lamenti, brontolavo, gemevo. Me tapino, me meschino!
Voglio rimanere a casa. E se voi partite per le vacanze fate venire la mia adorata “badante”, che mi ama così tanto, che a lei, si, faccio fare tutto ciò che voglio ….. del resto devo vendicarmi perché dopo tanti anni ancora non sa prendermi in braccio per bene! Però anche con lei il tempo vola, tra i giochi, le coccole, la mia vita scorre via veloce.
A volte mi ritrovo a pensare di quando, avevo circa  un anno, Laura mi porta a casa “compagnia”, come dice lei - il “fratelliiiiiino” - l’incubo, pensavo io, l’invasore, l’occupante abusivo … il nemico!

Ecco a voi Mr. Gianfry, "il fratelliiiiino", uno splendido gattone!!
Piccolo rospetto invadente: avevo deciso che MAI avrei condiviso i miei possedimenti con lui, quindi decisi che la tecnica da adottare nel caso specifico fosse di fare l’offeso ad oltranza, di isolarmi, di non dimostrare più affetto e attenzione, senza comunque abbandonare il territorio, quindi controllavo sempre tutto a debita distanza, soprattutto le mosse del nemico! Passavano i giorni, ma nulla cambiava, lui era sempre lì e pian piano ho incominciato ad osservarlo con occhi diversi: carattere molto calmo, pauroso, mi faceva un po’ tenerezza, aveva bisogno di una guida e quindi, facendomi un po’ pregare e desiderare, ho concesso al nuovo arrivato la mia protezione e amicizia.
Amicizia, sentimento eterno, per noi!
Un po’ mi ero sbagliato, le mie aspettative sul nuovo arrivato erano troppo ottimistiche: compagno di giochi e scorribande, di incursioni e perlustrazioni… macchè! Mangia, dorme e rifugge qualsiasi attività motoria e per quanto concerne il detto “curioso come un gatto”, bè, lui è di certo qualcos’altro travestito da gatto.
Ma ormai ho fatto la mia scelta: amico per sempre.

Toffee e Mr. Gianfry, amici per sempre
Quindi, anche se ancora non ho rinunciato a stuzzicarlo per stimolarlo un po’, puntualmente senza successo, ho scoperto che è eccezionale d’inverno, quando fuori è freddo freddo, lui mi si mette vicino e mi avvolge, mi scalda e mi coccola.
Siamo proprio teneeeeeeeeri insieme!!!!!!
Ma io non demordo, la mia voglia di gioco spesso la condivido con Laura, quando la costringo a giocare a nascondino; le ho fatto capire quando  ho voglia di giocare e come si deve svolgere il gioco, lei ha capito e quindi vai con gli inseguimenti pazzi per tutta casa per poi cercare di scoprire dove si è nascosta e poi ricominciare a correre….. dopo un po’, per darle soddisfazione mi arrendo buttandomi giù a terra, lei è contenta e così facciamo un altro round.
Ma a volte è lei ad avere in mano la situazione e allora mi tormenta, mi strapazza, mi bacia, mi stringe, mi sfinisce la vita ...un gatto normale tirerebbe fuori le unghie, ma io non l’ho mai fatto ….. noi ci vogliamo bene e giochiamo così. Oppure ci fa le foto: io mi trovo a mio agio davanti all’obbiettivo, Mr. Gianfry, il mio fido amico, invece non è a suo agio ….lui del resto non lo è quasi mai a proprio agio, è  sempre come se dovesse succedere chissà che da un momento all’altro. Quant’è noioso!!!! 

Mr. Gianfry in posa davanti alla macchina fotografica!
Adesso siamo a letto.
Laura scrive, ultimamente ha questo vizio. Mi guarda, mi sorride e scrive. Io mi avvicino, le strofino il muso sulla mano, ho voglia di coccole….. lascia stare tutto, Laura, pensa solo a me. Chiudo gli occhi, beato e penso che sono felice, perché sentirsi amati è la più grande ricchezza. Tra un po’ anche lei si addormenterà e verrò cullato dal suo respiro…… voliamo via!


Accarezzo l’improbabile autore di questo mio racconto che con i suoi magnifici occhi verdi più e più volte mi ha “parlato”. Non mi dice cose profonde e non mi svela verità assolute, mi fa cogliere la semplicità, il piacere della calma, mi strappa sempre un sorriso e mi dà quiete, serenità. E’ di certo molto di più quello che lui ha dato a me che viceversa e spero che la sensazione che lui sia felice corrisponda al vero".

Un bellissimo primo piano di Toffee
Che altro dire? Una bellissima storia, bella come solo i gattofili sanno scriverle, perchè ispirati dai loro mici e soprattutto dal legame profondo che si crea tra cuore umano e cuore felino. Grazie Laura, Toffee, Mr. Gianfry e Clandy per averci regalato questo bel racconto... e hai proprio ragione: sentirsi amati è la più grande ricchezza, una verità che i nostri mici ci ricordano ogni giorno.

lunedì 17 dicembre 2012

Fare jogging con il gatto... il ritorno!

Ricordate il post dove vi raccontavo quanto alla mia micia piaccia accompagnarmi in modo giocoso con brevi corsette, se faccio un pò di jogging tra giardino e campagna? Ebbene, questo incredibile video di Youtube allora non dovrebbe stupirvi troppo!


Ancora una volta abbiamo la dimostrazione di come i gatti siano creature sorprendenti, ma soprattutto di come riescano a condividere con noi praticamente ogni lato della vita! Da notare la coda di questo sportivissimo gatto (forse gatta, si chiama Misha), che è sempre alzata: è un segno di fiducia verso la sua amica umana e significa che l'attività che sta svolgendo non lo mette per nulla a disagio.
Ci tengo a sottolineare comunque, qualora navigatori "occasionali" poco esperti di gatti vedessero questo video, di NON sottoporre un gatto qualsiasi a un'attività analoga: è evidente la complicità tra questo micio e la sua "padrona" (cosa che rende il video assolutamente apprezzabile), ma soprattutto non tutti i gatti possono essere interessati a questo tipo di esercizio! 
Detto questo, vi auguro di cuore una buona settimana... le ultime corse (per restare in tema) prima delle feste natalizie!

sabato 15 dicembre 2012

Della volta che ho incontrato un'ailurofobica

Domenica scorsa stavo facendo il mio dovere di volontaria di "A Coda Alta", proponendo il calendario 2013 a un gruppo di conoscenti, quando la reazione di una delle donne presenti mi ha lasciata stupitissima. Preso in mano il calendario e, resasi conto che si trattava di gatti, me l'ha immediatamente restituito dicendo in tono alterato: "Gatti?! Per carità!! Tienimelo lontano, mi dà fastidio!!".
Nella mia beata ingenuità, inizialmente ho creduto che semplicemente non le piacessero i gatti, ma dopo un paio di domande mi è stato chiaro che la questione andava ben oltre: si trattava di ailurofobia, vera e propria fobia dei gatti!

Foto da web, QUI

Ammetto che, da gattofila, faccio fatica a mettermi nei panni di chi non riesce a star vicino a un gatto e lo considera un animale spaventoso. Addirittura la mia conoscente mi raccontava che nel momento in cui vede su un giornale la foto di un gatto, non riesce a continuare la lettura; oppure se, mentre sta guardando la tv, compare in pubblicità o in un film un gatto, l'istinto primario è quello di spegnere lo schermo. Alla domanda: "Ma da dove deriva questa paura? Hai avuto una brutta esperienza da piccola con un gatto?"... la risposta è stata che non aveva mai avuto gatti nè cattive esperienze con questi, semplicemente è una fobia che ha da sempre.

Tullio in una posa - lo ammetto - un pò inquietante!

Facendo ricerche in internet, si legge che chi soffre di ailurofobia (dal greco "ailuros", ossia "gatto") talvolta lo è diventato a seguito di esperienze negative con i gatti nella prima infanzia, oppure è stato condizionato in modo più o meno volontario dai genitori, o ancora ha un'inconscia concezione del gatto come "animale demoniaco". La mia conoscente, neanche farlo apposta, infatti ha aggiunto poco dopo: "Se poi il gatto è nero, è anche peggio!", segno che sulla sua fobia incidono sicuramente concezioni popolari di vecchia data, del tutto slegate dal gatto in se stesso.

Robin in tutta la sua dolcezza: strano pensare che possa spaventare!
Esiste una cura? Sì, ma solo per chi sia molto paziente e voglia lavorare sulla propria paura irrazionale: se la fobia è scattata a causa di un evento traumatico, bisognerebbe cercare di ricordarlo e analizzarlo, dando così il giusto peso alla paura e alle motivazioni che portano a fuggire davanti a un micio. Per chi invece "è nato ailurofobico", senza quindi che siano mai accaduti eventi traumatici, dovrebbe cercare di avvicinarsi gradualmente al gatto, magari prima leggendo libri su di esso, fino a provare l' "approccio frontale": questo dovrebbe mirare a riconoscere l'effettiva innocuità del micio, cogliendone piuttosto i lati positivi (la morbidezza, la mitezza, la poca invadenza). 

Freddy si gode qualche coccola!

Per parte mia non posso che consigliare ad ogni ailurofobico di cercare di vincere la sua paura, perchè sicuramente si perde una delle cose più belle della vita: accarezzare un micio, sentire le sue fusa, affezionarsi e instaurare una bella amicizia con lui!

P.s. Tanto di cappello però alla mia conoscente, che alla fine ha comunque comprato il calendario di "A Coda Alta" per regalarlo alla figlia, per nulla spaventata dai felini: in questo caso il suo gesto vale doppio!

sabato 8 dicembre 2012

Addobbiamo gli alberi... anche per gli uccellini!

Stamattina quasi tutto il nord Italia si è svegliato con la neve e il freddo polare: un perfetto giorno dell'Immacolata, con un clima che ha reso "immacolate" e bianche anche le nostre città e i nostri giardini!



Probabilmente quasi tutti noi - per chi non l'avesse già fatto - tra oggi e domani ci accingeremo a decorare le nostre abitazioni con festoni, stelle di Natale e naturalmente il presepe e l'albero! E a questo proposito non dimenticatevi di "addobbare" anche gli alberi del vostro giardino... ma non con festoni, lucine e fiocchetti, bensì con palline di grasso per gli uccellini!



Queste palline (o "canederli") si trovano in commercio a poco prezzo, sono già pronte da appendere agli alberi o ai cespugli e sono praticissime! Io ho anche aggiunto tra i cespugli qualche sottovaso con semini di girasole, anch'essi ricchi di grassi che sono indispensabili ai nostri pennuti amici per avere le energie per combattere il freddo! Già lo scorso anno vi avevo dato qualche utile consiglio su come preparare in casa "tortini" per uccellini, vi ripropongo queste istruzioni: andate a leggere qui.

Queste palle sono dette anche "canederli", come il piatto tipico trentino!

Chissà se riuscirò anche a scattare qualche foto di uccellini "in rifornimento", mi piacerebbe molto. Paciocca stamattina era tutta felice della neve e non ha mancato di giocarci! Quasi mi pareva un cane, scalpitava per uscire insieme a me e fare le corse sul manto bianco...



Ovviamente, mentre io stavo ancora posizionando i canederli per gli uccellini, le sue zampe si erano infreddolite e ha iniziato a smiagolare, in modo assolutamente drammaturgico, perchè rientrassimo il prima possibile.


E indovinate poi dove ha deciso di passare il resto della giornata?


Buonissimo fine settimana nevoso e natalizio!

lunedì 3 dicembre 2012

"Cuore di gatta" e "L'ottava vita" di Licia Colò

Come vi avevo promesso, ecco che mi appresto a scrivere dei due libri di Licia Colò dedicati alla sua gatta, Pupina. Non credo che l'autrice abbia bisogno di presentazioni: famosa e amata conduttrice televisiva, è da anni impegnata in iniziative a favore di animali e ambiente. Da leggersi rigorosamente in ordine cronologico, "Cuore di gatta. Una storia d'amore" prima e "L'ottava vita. I nostri animali vivono per sempre" poi, sono il racconto della brava Colò sulla sua esperienza e sul significato di avere un gatto nella propria vita.... e oltre.
Devo essere sincera: non riesco a separare il giudizio "letterario" su questi libri da quella che è stata la mia esperienza "privata" di lettura. Ho letto questi due libri in un periodo particolare della mia vita e faccio fatica a spiegarvi cos'hanno significato per me. Diciamo che ho ritrovato tanto di me dentro quelle pagine, alcune frasi potrei averle pensate io stessa, senza una sola virgola diversa.

Licia e Pupina. Fonte web: QUI
Se dovessi scrivere "solo" una recensione e darvi un consiglio letterario, vi direi che questi libri meritano di essere comprati, letti e magari anche regalati, perchè sono deliziosi, pieni di vita e di amore reciproco non solo tra uomo e animale, ma anche tra persone. "Cuore di gatta" narra del legame tra la Colò e la gattina Pupina: del loro primo, quasi casuale, incontro, alle loro prime abitudini condivise. Narra anche di qualche errore che Licia ha compiuto con Pupina: ho trovato questa parte eccezionalmente meritevole, dato che raramente si trova, in questo tipo di storie, l'ammissione di errori palesi da parte di noi umani. Ma "Cuore di gatta", sottotitolata "Una storia d'amore", è soprattutto questo: la storia di come il legame d'affetto che si instaura solido, tra gatto e uomo, possa rivoluzionare la vita, in piccolo e in grande. 


La narrazione in "Cuore di gatta" termina con la morte di Pupina, ma la storia è destinata a non concludersi con questo addio terreno. Pupina ha segnato profondamente la vita di Licia, lasciandole in eredità ricordi e uno speciale modo di vivere il rapporto con gli animali. Intanto, tante altre persone che hanno letto "Cuore di gatta", si sono riviste nella loro storia e hanno iniziato a scrivere a Licia di esperienze simili. "L'ottava vita" nasce proprio sulla scorta delle tante testimonianze delle persone che hanno scritto alla Colò, ma anche sulle sue stesse, impalpabili ma innegabili sensazioni. Pupina non se n'è andata, sta continuando ad agire nella vita di Licia: dal momento che si dice che i gatti abbiano sette vite, è come se Pupina stesse vivendo la sua "ottava vita" accanto alla sua amata umana. Ecco perchè "L'ottava vita" racconta di come e perchè davvero "i nostri animali vivono per sempre".


Per darvi un'ulteriore buona ragione per leggere questi due libri, davvero belli, posso aggiungere che i proventi vanno a finanziare il "Fondo Pupina Onlus", speciale fondo creato dalla Colò entro la sua associazione "Animali&eAnimali" e dedicato alla cura veterinaria dei gatti abbandonati. Dato che però non volevo fare "solo" una recensione, vorrei chiudere il post con una pagina di "L'ottava vita", per farvi capire l'alto valore racchiuso nella storia raccontata in questi due libri. E' una storia semplice, una storia che tutti noi viviamo quotidianamente con il nostro gatto... ma è anche una storia irripetibile, speciale, che ci cambia la vita e continuerà a cambiarcela... per sempre.

"Questo libro è per tutti coloro che hanno amato tanto e che ancora amano.
E' per coloro che credono che l'amore non abbia una forma predefinita. Che sia in chi ti è accanto, in nostra madre, in nostro figlio, nel nostro compagno di vita... ma anche in un essere peloso che ogni tanto incrocia il nostro sguardo e ha la capacità di capire i nostri stati d'animo.
E' per tutti quelli che credono che non sia tutto qui...
(...)
Per chi vede la bellezza dove gli altri neppure la immaginano, per chi ride delle superstizioni e per chi piange di chi si fa beffe del valore della vita.
Questo libro è per chi pensa che ci possa essere sempre un altro punto di vista, per chi è amico della scienza ma non ne è succube. E' per chi, come un bambino, è ancora capace di credere che tutto possa accadere...
Questo libro è per chi ama gli animali senza possederne l'anima. Per chi li rispetta e li guarda come compagni di percorso o come semplici vicini di casa.
Per chi ha accanto un essere che non può parlare, o l'ha avuto un tempo. Per chi non l'ha mai dimenticato, o, se l'ha fatto, per ricordarlo ancora.
Questo libro è per la vita, con la speranza che un giorno ci dimostri che il bruco e la farfalla non sono su questa terra per un caso".

(Licia Colò, L'ottava vita, Mondadori, 2008, pp. 9-10)