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venerdì 30 novembre 2012

Una stagione: l'autunno (2012 - 4)

Domani inizia dicembre e con lui possiamo dire di entrare a pieno titolo nel periodo natalizio! Prima di abbandonarci ad atmosfere luccicanti, festose e zuccherine, vi mostro un ultimo scorcio d'autunno, dopo le abbondantissime piogge dei giorni scorsi.


Le foglie del melograno risplendono nel cielo azzurro

Trasparenze per nulla autunnali...
L'ultima resistenza prima di cadere....

Naturalmente mentre io scatto, la mia fedele assistente mi segue ovunque e si dà alla perlustrazione del giardino, che con l'autunno assume l'aspetto di un piccolo boschetto... con angoli suggestivi e quasi "magici".



Un rumore improvviso e la coda si gonfia!

Tane di topo sotto di noi?
Vi auguro un bellissimo weekend d'autunno inoltrato!

martedì 27 novembre 2012

Consigli per regali di Natale... a tutto gatto!

Oggi vi propongo qualche ideuzza in vista del Natale, per fare regali utili, magari a sfondo benefico, non troppo costosi e soprattutto azzeccatissimi per un gattofilo/a! Siete pronti?
Naturalmente inizio con un regalo che in realtà è un oggetto indispensabile e adatto a tutti, grandi, piccoli, famiglie e single: il calendario 2013 di "A Coda Alta", disponibile sia in versione da muro che da tavolo, potete trovare tutte le informazioni QUI. Ricco di bellissime foto di gatti, vi terrà compagnia un anno intero e intanto aiuterà noi volontari a prenderci cura dei mici abbandonati: un regalo di Natale per chi lo riceverà e per i mici di cui ci occupiamo!


Per le amanti della cucina e dei gatti, un'idea originale è regalare i tagliabiscotti a forma di gatto: si trovano nei negozi di casalinghi oppure direttamente su internet. Sicuramente chi li riceverà sarà felice di poter introdurre uno stile "gattoso" anche nella preparazione di biscotti e torte, per deliziare palato e vista:


Sempre per restare in ambito casalingo, esistono tanti e bellissimi articoli dedicati al micio... ad esempio, Bassetti ha tutta una linea strepitosa (lenzuola, copripiumoni, asciugamani, ecc.) che sicuramente farà innamorare tutti gli amanti degli animali. Dato che vorrei dare consigli per semplici "pensierini" e non per corredi nuziali, qui mi limito a mostrarvi queste deliziose presine... 


Sotto l'alberto non possono mancare i libri! Perchè non abbinare, anche in questo caso, la beneficenza alla lettura? A questo proposito vi propongo, direttamente dallo shop della LAV - Lega Anti Vivisezione, il dizionario "Bambino-Gatto" o "Italiano-Gatto". Un'altra idea sono i tre libri di Licia Colò ("Cuore di gatta", "L'ottava vita", "C'era una volta una gatta"), la cui vendita andrà a favore della sua associazione animalista "Animali&animali". Non vi ho ancora parlato dei libri della Colò, ma vorrò farlo presto, perchè sono davvero bellissimi.


Ora ci spostiamo verso idee per regali specificatamente femminili, con le trousse ICONS a forma di gatto di Deborah: linea disegnata da Stefano Giovannoni, hanno colori, dimensioni e prezzi diversi, ma sono tutte meravigliose! Si trova anche la trousse a forma di cane, ma naturalmente qui vi mostro il micio: è in diversi colori metallizzati e gli occhi sono brillantini. Inoltre, nella versione "mini" sono disponibili anche renne, pinguini, orsi polari... aaah, se mi truccassi di più le comprerei tutte!


Dato che sono convinta che i regali di Natale, oltre ad essere sempre utili, dovrebbero anche cercare di essere "davvero buoni", ci tengo a suggerirvi un'altra idea legata alla beneficenza... come ad esempio una bella t-shirt OIPA con citazione di Gautier:


Che ne dite? Avete trovato qualche spunto per i vostri regali? 
In questo post vi ho mostrato tutti oggetti "gattosi", ma ci tengo a sottolineare che si trovano bellissime idee regalo in tutti i siti delle associazioni onlus, che scenderanno sicuramente anche nelle piazze italiane nelle prossime settimane: LIPU con le sue lenticchie ad esempio, UNICEF, WWF, Lega Nazionale per la Difesa del Cane... per dirne solo alcune di molto conosciute. Perchè non informarsi dalle associazioni di beneficenza locali e non diffondere le loro iniziative tramite i nostri blog? Per regali utili, intelligenti ma soprattutto buoni!

sabato 24 novembre 2012

Blancò e Pallino: una coppia speciale

Oggi lascio spazio a una storia a lieto fine: quella di Blancò e Pallino, i fortunatissimi mici adottati in coppia da Dario C., giornalista ferrarese. Forse qualcuno di voi ha già letto la loro storia tra quelle partecipanti a "Gatto nero 2012", ma vorrei riproporla su questo blog perchè mi ha colpita particolarmente, facendomi sorridere per le marachelle dei due "sgherri" pelosi, ma anche riflettere su quanto sia unico il temperamento di ogni micio... Ma lascio la parola al bel racconto di Dario, che ringrazio per avermi autorizzato a riprodurlo anche qui.

Blancò il panterino e Pallino la tigre in miniatura, nella simpaticissima vignetta di Dario.

“Va bene….prendiamo un gatto…”
Capitolo così con due parole dopo un lungo ed estenuante lavoro ai fianchi subìto in casa.
Nessun gatto “a pagamento” comunque… Si va al gattile. Ma questa precisazione fortunatamente non ebbi bisogno di farla... Tutti la pensiamo allo stesso modo.
Nemmeno il tempo di riordinare le idee e ripensare a tutti i gatti che mi han fatto compagnia per lunghi tratti della mia vita e siamo lì.
Non me ne vogliano tutti i gatti già cresciuti che cercan casa. Anche io faccio parte di quelli che preferiscon prender un cucciolo… Vi chiedo scusa e prometto che vi aiuterò comunque...
E’ fine novembre e di gattini ce ne son pochi... a dire il vero solo due. Son fratellini, trovati abbracciati in un angolo del parcheggio di un ipermercato. Forse la mamma li aveva sistemati al caldo nel vano motore di un auto e muovendosi si son persi…


A dire il vero nella gabbia se ne vede uno solo. E’ tigrato, grande – o piccolo - come la mia mano. Sembra un pelouche della “Trudi” ma soffia come un gatto “vero”. "Ma non eran due?” chiedo al volontario, che mi invita a guardare bene…
E infatti nascosto dietro al fratellino intraprendente e mezzo coperto da uno straccio ce n’è un altro. “Nero come un prete del Congo in una notte senza luna”, direbbe un giornalista affermato. Chiaramente impaurito, dà l’idea di voler diventare invisibile nella penombra della stanzetta… Noi ne possiamo prendere uno solo; la scelta cade sul tigrato e ci danno un appuntamento telefonico fra qualche giorno per andarlo a prendere, quando avrà completato il ciclo di profilassi necessarie.
Passano i giorni ed il telefono tace. La smania per avere il nuovo ospite cresce e tutti, compreso il sottoscritto che per età e passato dovrebbe esser più moderato, siamo in fermento.. Niente..Silenzio.. Finché non decidiamo di ritelefonare noi.


“Il gattino è a posto – ci dicono dall’altra parte del filo – ma siamo in pena per il fratellino. Sono attaccatissimi, sempre uno appiccicato all’altro e separarli è pericoloso. Chi subisce l’abbandono può ammalarsi e non vorremmo che…”
“Capisco – ribatto alla prima sospensione del discorso... quasi per buttare un telo su un quadro che non mi piace – la richiamo fra alcuni minuti”. Picchio sul tam tam casalingo per riunire la mia tribù ed espongo i fatti. Nessuno ha il coraggio di osare una idea, così parto per primo. “Non posso pensare di dividere due fratellini. Se siete d’accordo li prendiamo entrambi”. La possibilità di avere magari un rimorso mai conclamato è forte e non mi va. Il sorriso della tribù conferma che tutti la pensan come me. Solo che non avevano il coraggio di dirlo, pensando fossi io di idea contraria. Richiamo, comunico e faccio felice l’addetto che non smette di ringraziarmi alla notizia.
Quando li portammo a casa, “la tigre” sulla porta del trasportino aperto soffiava come un matto, ma era buffo come un cartone animato. La “pantera” invece non ne voleva sapere di uscire. Quando successe fu per trasferirsi col fratellino fra creme e shampoo nel mobiletto del bagno, scelto come “tana” provvisoria. 


Son passati ormai 2 anni; la tigre “Pallino”, nome derivato dal giro vita del cucciolo, e la pantera Blancò (facile intuire il perchè del nome…) sono inseparabili; han trasformato in meglio la nostra vita e mai scelta fu migliore. Se Pallino, sta mai zitto e fermo pieno di esuberanza, Blancò sembra muto e riservato anche se di notte scopriamo che si diverte a scalare tutti gli 8000 di casa (armadi doppia stagione compresi) saltando poi giù con la sua tuta alare naturale... Un misto peloso fra Messner e Patrick De Gayardon... Uno se la cava in ogni frangente come monello navigato e l’altro prima si frattura in due punti una zampa posteriore in un radiatore, poi si riduce quella anteriore come Gatto Silvestro dopo una martellata, per via di una puntura di vespa. 

Che tenerezza!!!
Uno è plateale come una sceneggiata napoletana e l’altro è invisibile, trasparente come un cristallo di Boemia. Uno è “tutto subito”, l’altro è “dopo se ne rimane”.  Ma è proprio il suo modo di esser riservato anche nelle manifestazioni d’affetto che ci riserva, che ne fan un compagno speciale. Un “miao” sommesso e due passi a coda alta fino al tappeto del bagno scenario delle coccole mattutine pancia all’aria, sono preziosa concessione. Di cui siam grati. Ed anche se da buon sportivo son superstizioso, il gatto nero per me vuol dire qualcosa di speciale.

Pallino e Blancò, due meraviglie uniche e inimitabili!
Spero che la storia di Blancò e Pallino vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me, non solo per il suo lieto fine ma anche perchè è uno splendido racconto di un'adozione in coppia... una scelta fortunatissima che ha reso la vita di Dario doppiamente speciale!

sabato 17 novembre 2012

Gatto Nero 2012: tutte le vostre storie!

Oggi cedo volentieri la parola a due panterini di "A Coda Alta", Gaia e Freddy, che vi ricordano che il 17 novembre è una data importante...


Contro ogni pregiudizio e superstizione, andate a leggere la raccolta di meravigliose storie che ci hanno inviato tantissime persone: hanno tutte come protagonisti gatti neri e l'amore incredibile che si instaura tra animale ed essere umano. Inoltre potrete anche ammirare tanti musetti neri come la pece e occhioni dorati... con l'augurio che la nostra iniziativa "Gatto nero 2012" si traduca anche in un maggior numero di adozioni dei mici neri (spesso scartati rispetto ai tigrati), come ad esempio proprio Gaia e Freddy!
Vi ricordo anche "Aperitimiao" domani pomeriggio dalle 17.30 alle 19.30 al Room&breakfast "ALCHIMIA", Via Borgoleoni 122, Ferrara... per la proclamazione dei tre gatti vincitori! A prestissimo!

venerdì 9 novembre 2012

Water Footprint: l'impronta d'acqua

Ho concluso lo scorso post sull'acqua virtuale con una serie di dati sconfortanti: ogni 15 secondi muore un bambino nel mondo per malattie connesse con la scarsa qualità dell'acqua, ma in generale sono 2,5 miliardi le persone che non hanno una quantità d'acqua sufficiente a soddisfare le loro esigenze quotidiane alimentari e igienico sanitarie. Dovete sapere che di tutta l'acqua presente sulla Terra, solo una minima percentuale (l'1%!) è dolce ed immediatamente disponibile per il consumo umano... ma non fatevi "ingannare" da questo dato: le Nazioni Unite hanno calcolato che, in sé, quest'1% sarebbe sufficiente per tutti... il problema è che è distribuito in modo assolutamente diseguale sul pianeta e l'uomo, da parte sua, aggrava la situazione sovrasfruttando le riserve idriche dei paesi in via di sviluppo, per soddisfare l'enorme richiesta d'acqua dei paesi ricchi.

Immagine da web. Fonte QUI
La richiesta d'acqua dei paesi ricchi si traduce soprattutto in una richiesta di prodotti, la cui produzione implica un consumo idrico nelle nazioni in via di sviluppo. Abbiamo visto che per fare una maglietta di cotone servono 2700 litri d'acqua: questi vengono consumati prima di tutto per coltivare il cotone (generalmente le piantagioni sono in India, Pakistan, Uzbekistan), poi altra acqua viene impiegata nel processo produttivo e di confezionamento della maglietta (ad es. in Cina). Quei 2700 litri vengono quindi sottratti dalle riserve idriche di India e Cina, per produrre un prodotto che "consumiamo" noi: in pratica, importando ed acquistando quella maglietta, siamo noi a consumare quell'acqua.

Consumi d'acqua legati alla produzione del cotone: i maggiori consumatori siamo noi europei, ma l'acqua arriva da altri paesi nel mondo (India, Pakistan, Cina), che quindi stanno impiegando la loro acqua per noi. Fonte: QUI
Perchè vi ho fatto un tale discorso complicato? Per parlarvi dell'impronta idrica, o water footprint: uno strumento di calcolo il grado di dirci quanto "pesa" un prodotto, un singolo individuo, un'azienda o una nazione in termini di consumo di acqua. Naturalmente la water footprint non conterà solo l'acqua consumata "direttamente" (es. quando ci facciamo la doccia), ma terrà conto soprattutto degli enormi quantitativi d'acqua virtuale nascosti nei prodotti che importiamo ed esportiamo. Si tratta di conteggi complessissimi, che si devono al prof. Hoekstra e alla sua "Waterfootprint Network", team di esperti mondiali in questo campo.


Arriviamo al punto: l'impronta idrica dell'Italia. E' stata calcolata di 2330 metri cubi annui pro-capite... che, tradotti in litri quotidiani per persona, significa che, in media, l'italiano consuma un'enormità d'acqua ogni giorno: circa 6000 litri! Sembra un dato quasi inconcepibile, ma ahimè è veritiero se pensiamo ai nostri consumi quotidiani tra abbigliamento, oggetti vari, alimentazione... abbiamo visto nello scorso post che, ad esempio, una sola pizza margherita contiene 1260 litri d'acqua virtuale, oppure una tazzina di caffè 140 litri d'acqua virtuale. Vi suggerisco a questo proposito di visitare la galleria di prodotti sul sito della Waterfootprint, potrete scoprire il contenuto d'acqua virtuale di tantissimi prodotti.

La "product gallery" su www.waterfootprint.org
Naturalmente il punto fondamentale su cui vorrei stimolarvi è il calcolo della vostra impronta idrica: solo sapendo quanta acqua consumiamo e come, possiamo anche migliorare e ridurre gli sprechi.  Vi suggerisco quindi di andare subito alla pagina del sito apposita: calcola la tua impronta idrica.
Se avete qualche problema con l'inglese non scoraggiatevi, vi basta un traduttore . Un ultimo suggerimento, per un calcolo dell'impronta affidabile: ecco come trasformare gli euro in dollari.
Riassumendo, comunque, per ridurre la nostra pesante impronta idrica e migliorare così la situazione di tante altre persone nel mondo, basterebbe seguire, tutti insieme, alcuni semplici consigli...



Con questo post ho concluso in modo estremamente sintetico il tema acqua virtuale & impronta idrica, ma se foste interessati in rete si trovano tanti approfondimenti, come ad esempio questo del WWF. Spero che questi argomenti, magari un pò complessi, vi abbiano comunque interessato e vi possano dare qualche spunto per agire in modo più consapevole e responsabile!

lunedì 5 novembre 2012

Acqua virtuale: cos'è e perchè è importante conoscerla

In queste settimane sto portando avanti un progetto nelle scuole superiori che mi sta dando moltissima soddisfazione: si tratta di lezioni di educazione ambientale, sul tema dell'acqua virtuale e dell'impronta idrica. Dato che credo che siano argomenti meritevoli di attenzione e poco conosciuti, ve ne parlo un pò anche qui sul blog. Oggi mi concentrerò sul tema dell'acqua virtuale: ne avevate mai sentito parlare?


Il concetto di "acqua virtuale" è stato studiato e approfondito dal prof. John Anthony Allan: in pratica, si tratta del volume di acqua dolce che è stato consumato nel corso della produzione di un prodotto, nel luogo della sua produzione. Facciamo un esempio concreto... quanta acqua virtuale pensate che possa "nascondersi" in una tazzina di caffè? E' presto detto...

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Com'è possibile? Si deve pensare che, per avere la nostra fumante tazza di caffè, non consumiamo solo il minimo quantitativo di acqua per la caffettiera. Infatti, per ottenere qualche cucchiaino di polvere caffè, prima di tutto abbiamo dovuto coltivare la pianta del caffè e successivamente raccogliere e lavorare i chicchi, infine confezionare e trasportare fino a casa nostra il pacchetto della preziosa polvere di caffè: tutte queste attività richiedono acqua! Ecco perchè, allora, ogni volta che ci beviamo una tazzina di caffè, ci stiamo anche "bevendo" 140 litri d'acqua.

Si consuma acqua durante tutto il processo produttivo, dalla coltivazione fino alla tazza di caffè.
Se facciamo un breve excursus per immagini di alcuni dei prodotti più diffusi nella nostra giornata, scopriamo che, ahimè, ci "beviamo" moltissima acqua virtuale, che va ad accrescere i nostri consumi idrici in modo estremo: 1 kg di manzo "nasconde" 15500 litri, 1 kg di maiale "nasconde" 5900 litri, 1 foglio di carta A4  nasconde 10 litri, ecc. (dati www.waterfootprint.org).

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain
A cosa serve sapere il contenuto di acqua virtuale di un prodotto? Essenzialmente, deve servire per renderci consapevoli del "peso" (in questo caso in termini di consumi idrici) delle nostre scelte e stili di vita quotidiani.
Solo se siamo informati possiamo anche agire in modo responsabile e ridurre i nostri consumi... magari bevendo una tazzina di caffè in meno, oppure scegliendo di consumare meno carne e più verdura, e soprattutto evitando categoricamente ogni spreco di cibo: troppa preziosa acqua si "nasconde" in esso!
Pensate che se lasciamo nel piatto un quarto di pizza margherita, perchè non abbiamo più fame o siamo a dieta, stiamo sprecando circa 300 litri d'acqua!

Immagine tratta da Wikipedia, dati www.waterfootprint.org
Non sprecare acqua e anzi ridurne il consumo è indispensabile, non solo perchè l'acqua è un bene di vitale importanza in sé, ma anche perchè esistono situazioni drammatiche di crisi idrica che portano alla morte di milioni di persone nel mondo. Mentre noi fortunati delle nazioni ricche abbiamo acqua a volontà e ne consumiamo moltissima (su questo tornerò nel prossimo post), pensate che oggi ancora 1 miliardo di persone non hanno l'accesso all'acqua potabile, mentre 2,5 miliardi di persone non hanno una quantità d'acqua sufficiente per soddisfare le minime esigenze alimentari e igienico-sanitarie.

Immagine tratta da web, QUI
Il dato più sconfortante è fornito da WHO e UNICEF: ogni 15 secondi muore un bambino per malattie connesse alla qualità idrica, come colera, malaria, dissenteria. Dovunque manchi acqua potabile, manca anche la vita. Naturalmente non basta consumare meno acqua nelle nazioni ricche per risolvere questi problemi,  che sono questioni soprattutto di giustizia sociale... ma iniziare a ridurre i consumi è il primo passo, come cercherò di spiegarvi meglio nel prossimo post.
Per il momento mi fermo qui, rimandando al prossimo post l'altro argomento strettamente legato all'acqua virtuale, quello di impronta idrica. Nel frattempo, meditate questi dati.

sabato 3 novembre 2012

Una stagione: l'autunno (2012 - 3)

Un pigro dopo-pranzo novembrino... la campagna silenziosa, immersa nella nebbia, un'ora senza traffico sulla strada, solo i garbati cinguettii degli uccellini che si organizzano per l'inverno, lo sgocciolare di qualche stilla di umidità, il fruscio senza peso delle foglie che planano dal ramo sul prato bagnato. Venite con me e Paciocca per una passeggiata tra giardino e campagna?


Il prato gronda di umidità e l'erba è verdissima e folta: non è ancora arrivato il vero freddo a smorzare la sua vitalità... e su questo tappeto risaltano i colori accesi del liquidambar...




Ma non c'è da stupirsi: in autunno le piante fanno a gara nello sfoggiare i colori più accesi, le tonalità più vive, quasi fluorescenti... a ricordarci che, anche quando le condizioni si fanno più ostili, la vita conserva una sua imprevedibile bellezza.


Ma addentriamoci nel giardino! Ospiti inattesi sono letteralmente... spuntati! Peccato non saperli riconoscere, d'autunno un bel piatto di tagliatelle ai funghi è l'ideale... in ogni caso non credo che questi siano commestibili.


E che dire delle bacche? Ce n'è in abbondanza, di tanti tipi... alcune saranno una riserva pronta per gli uccellini d'inverno, che sfrecciano tra le fronde e si addentrano nel folto dei cespugli sempreverdi.


Nella quiete del giardino Paciocca osserva tutto il mondo vivissimo che si nasconde tra l'erba, sotto le foglie, sotto terreno... chissà quanti animali si stanno preparando a passare l'inverno in giardino, proprio sotto i nostri piedi! 


Non solo insetti e le loro uova (ricordate le cicale di quest'estate?), ma anche piccoli animaletti come topi, talpe e lucertole, scavano la loro tana nel terreno... dove è più umido e fangoso (vicino agli stagni o ai fossi) trovano invece casa rospi e rane, mentre i ricci prediligono le zone un pò incolte, mucchi di foglie secche, cespugli intricati che offrano loro riparo e protezione.

Paciocca ai bordi del nostro piccolo stagnetto, purtroppo secco!
Paciocca insiste per mostrarvi una cosa: non solo sotto il terreno si trovano casette e condomini, a ben guardare si possono trovare anche spettacolari architetture aeree!
 
Il nostro giro è finito... Come? No, Paciocca vuole che la seguiate per un'altra passeggiata, per lei è troppo affascinante la campagna autunnale, non se ne parla di tornare già in casa... eppure io ho argomenti concreti a mio favore: potrei offrirvi una bella tazza di the, con una fetta di torta rovesciata alla frutta...

Seguite Paciocca, per una passeggiata nella natura...
...o me, per un pomeriggio casalingo?
Qualsiasi sia la vostra preferenza, l'autunno ci regala tante occasioni per farsi apprezzare: godiamoci questa stagione, all'aria aperta e dentro casa!