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lunedì 30 gennaio 2012

Nerello e l'amore di Laura

Oggi, per iniziare bene la settimana, vi racconterò una storia speciale. Questa storia ha tanti protagonisti: una mamma e un papà, due gatti già amatissimi, un micio che era senza famiglia e una ragazza... una ragazza che in realtà molti di voi conoscono già, perchè lei è Laura di "Zampette in Pasta". Sappiamo bene che Laura ha due mani d'oro perchè ci prepara sempre deliziosi piatti, ma questa storia ci conferma che ha anche un cuore d'oro. Ma ora lascio parlare direttamente lei, che ci racconta la storia del suo Nerello, micino abbandonato che Laura e l'intera sua famiglia hanno deciso di accogliere, pure con il rischio che si rivelasse positivo alla leucemia felina (felv)
Grazie Laura per avermi dato la possibilità di raccontare la tua storia, ma soprattutto grazie per quello che hai fatto per Nerello, davvero.

Nerello, bellissimo pelosone dagli occhi dorati

"La prima volta che incontrai il piccolo Nerello, era rinchiuso in gabbia nella colonia felina della mia città (Mestre) seguita dall'Associazione Dingo. Era stato abbandonato lì vicino, con un biglietto in cui c'era scritto che era stato trovato solo, in una strada statale e chi l'aveva trovato non poteva tenerlo.
Appena l'ho visto è stato amore a prima vista, forse perchè mi ricordava il mio piccolo Nerone, che mi ha lasciato troppo presto, comunque appena tornai a casa cominciai a cercare di convincere i miei genitori a poterlo adottare, ma loro proprio non ci pensavano, visto che a casa abbiamo gia Birba, un gatto di quasi 9 anni, che da quando è morto il suo amico Minù è rimasto traumatizzato e il piccolo Marvin di 2 anni che ha dei problemi al cuore.
Intanto, i giorni passavano e Nerello cominciava a crescere e nessuno lo volevo adottare, chissà, forse perchè tutto nero!!! Dopo più di un mese che il piccolo era in gabbia, finalmente, sono riuscita a convincere i miei genitori a venire alla colonia a vederlo.....anche loro si sono subito innamorati e il 13 Dicembre, Santa Lucia, l'hanno portato a casa!!!! Ero al settimo cielo!!!!!
Prima di farlo incontrare con i gatti di casa, l'abbiamo portato dal veterinario per fargli fare alcuni esami e da questi è risultata una leggera positività alla leucemia. Il mondo ci è crollato addosso, in poche ore quel piccolo gatto tutto nero, vivace e dolcissimo era già riuscito a farsi volere bene!!!!

Nerello alla finestra nella sua nuova casa

Per i gatti la leucemia è contagiosa, quindi Nerello non poteva assolutamente venire a contatto con Birba e Marvin!!!! Non sapevamo proprio cosa fare, ma siccome non volevamo assolutamente riportare indietro il piccolino, abbiamo deciso di vaccinare gli altri due gatti, mettere in isolamento Nerello per 10 giorni, il tempo necessario perchè il vaccino facesse effetto. 
I giorni di quarantena sono stati interminabili, Nerello l'abbiamo chiuso in camera dei miei genitori e Marvin e Birba sono stati l'intero periodo fuori della stanza ad attendere il nuovo arrivato. 
La curiosità del primo incontro tra i "padroni" di casa e il nuovo arrivato ce la siamo tolta il giorno della Vigilia di Natale: Birba ha fatto subito capire chi comanda in casa ed è tornato alla sua routine quotidiana, Marvin invece molto curioso e socievole ha studiato bene il nuovo arrivato e l'ha accettato volentieri!!!
Insomma il piccolo Nerello è stato accettato volentieri da tutta la famiglia senza problemi!!!! 
Ben presto il piccolo si è adattato alla nuova casa, ha individuato i suoi posti preferiti per dormire, i giochi con cui ama giocare e  il suo divertimento preferito: fare gli agguati al povero Marvin!!!! E' una piccola peste, molto vivace e giocherellone ma allo stesso tempo dolce e coccolone!!! Insomma non potremmo più stare senza di lui!!!

Nerello, Marvin e le cocorite

Ormai è più di un mese che Nerello è arrivato in casa e come ci aveva consigliato il veterinario abbiamo deciso di ripetere il test per vedere la situazione della leucemia !!!
Non saprò mai se l'esito del test è stato influenzato dal tantissimo amore che ha ricevuto in questo mese da me e dalla mia famiglia, ma tant'è che il test è  risultato negativo, e io non posso fare a meno di pensare che se Nerello oggi è sano e felice è per merito nostro!!! 
Non potetete immaginare quante lacrime di felicità sono scese dagli occhi di tutti noi, è stato un lieto fine che nessuno voleva illudersi di pensare!!!!
Anche se ci avessero confermato che Nerello aveva la leucemia, la situazione non sarebbe stata diversa, perchè ho capito che un gatto malato di leucemia con qualche attenzione può vivere benissimo con altri gatti sani!!!!"

Nerello in tutto il suo morbido splendore!
La storia di Nerello è davvero bellissima e, per fortuna, a lieto fine. Ma vorrei concludere con una riflessione... ho sentito Laura nei momenti "più critici", quando aveva avuto la notizia della positività di Nerello alla felv, la leucemia felina. Purtroppo è una malattia incurabile e contagiosa per i gatti, una malattia piuttosto grave e che mette a dura prova micio e umano che decida di prendersi cura del suo amico felino. Laura e la sua famiglia sono stati SPLENDIDI, lasciatemelo dire, perchè pur nell'angoscia e nella paura di mettere a rischio i loro mici Birba e Marvin, non sono riusciti neppure a pensare di lasciare Nerello al suo destino. Decidere di adottare un gatto felv è una delle scelte più nobili e di enorme amore che si possano fare verso un animale: si regala una vita degna a un micio che purtroppo dovrà passare momenti duri a causa della sua malattia. Spesso questi gatti restano nei gattili a vita, chiusi in gabbia per evitare il contatto con gli altri mici, finchè la malattia non si manifesta e se li porta via. Laura e la sua famiglia hanno accolto Nerello, felv o non felv, facendo del loro meglio per garantirgli fin dall'inizio tutto l'affetto e le cure possibili... non ci sono parole per dire quanto siano stati davvero splendidi!
Grazie Laura e famiglia, coccole a Marvin e Birba e soprattutto... lunga, lunghissima vita a Nerello!!

venerdì 27 gennaio 2012

Torna "SCATTI CON I BAFFI": la seconda edizione!!

Ci siamo: dopo l’incredibile successo dello scorso anno, torna la seconda edizione di “SCATTI CON I BAFFI”, il concorso fotografico di beneficenza di "A Coda Alta", che vede protagonisti i vostri beniamini felini!! Le iscrizioni partono dal 1 di febbraio… forza iniziate a sfogliare gli album di foto dei vostri mici per scegliere le immagini più belle, vogliamo una partecipazione esplosiva!!!


REGOLAMENTO “SCATTI CON I BAFFI” 2° EDIZIONE – 2012
Concorso fotografico di beneficenza organizzato da “A Coda Alta” Onlus Ferrara

Tema: GATTI , GATTINI, GATTONI, GATTISSIMI

Contributo di iscrizione: 5 euro per una foto, 7 euro per due foto, 10 euro per tre foto.

Verranno premiate le seguenti categorie:
La foto più buffa
La foto più tenera
La foto più originale

Premi:
Primo premio per ogni categoria: buono spesa spendibile presso il negozio di articoli per animali “Animal House” in via Majocchi de Plattis 2/5 (Fe) e una targhetta di primo classificato.
Secondo premio per ogni categoria: Un omaggio gattoso e targhetta di secondo classificato.
Terzo premio per ogni categoria: Un omaggio gattoso e targhetta di terzo classificato.

Scadenze di consegna:
Inizio consegna delle foto: 1 Febbraio 2012,
Le foto e la scheda di adesione dovranno pervenire entro e non oltre il 1 marzo 2012.


Scarica il modulo di adesione QUI.

Come partecipare:
Puoi portare la tua foto, unitamente a modulo di iscrizione compilato e al contributo di iscrizione, agli eventi organizzati da “A Coda Alta”:
- 18 febbraio 2012: “La festa del gatto in piazza a Ferrara”, dalle 10 alle 19 in piazza Trento Trieste, davanti al Mc Donalds, vi aspetta il banchetto dei volontari!
In alternativa:
Puoi spedire la foto via e-mail, con allegati la fotocopia della ricevuta di versamento e il modulo di adesione al concorso compilato, all’indirizzo info@associazioneacodaalta.it specificando nell’oggetto dell’ e-mail “Scatti con i baffi 2012”.
Puoi spedirla anche per posta all’ indirizzo: “Associazione A coda alta” Piazzetta E. Fioravanti n° 7 Malborghetto di Boara 44123 (Ferrara) con allegati la fotocopia di ricevuta di versamento e il modulo di adesione al concorso compilato.

Estremi per il versamento:
(Specificare la causale nel versamento “partecipazione concorso fotografico 2012″)
Conto corrente postale
NUMERO: 5619271
intestato a A.A.A. A CODA ALTA ONLUS
IBAN: IT60T0760113000000005619271
OPPURE:
Carife filiale di Migliarino
IBAN: IT 63 K 06155 67280 000000005964
INTESTATO A: A.A.A. A CODA ALTA

La premiazione avverrà a Ferrara, nel pomeriggio di sabato 24 Marzo 2012.
La giuria sarà composta da un team di esperti in fotografia e di tematiche animaliste.

Inoltre, tutte le foto dei partecipanti saranno esposte, al termine del concorso, sul sito di “A Coda Alta” per un risorteggio da parte dei visitatori del sito! La foto più votata verrà premiata con un simpatico omaggio.
Per informazioni e delucidazioni sul concorso contattare via mail info@associazioneacodaalta.it oppure chiamare il numero 331/1326850 (dopo le 17). 


Ulteriori informazioni:
  • Sono ammesse foto a colori o in bianco e nero o digitali
  • La grandezza MASSIMA delle foto consegnate ai nostri banchetti deve essere di 13×18 cm.
  • Non sono ammessi ritocchi di alcun tipo, le immagini devono essere inedite e non devono essere state ammesse o premiate in altri concorsi fotografici.
  • Ogni proprietario ha diritto di inserire in concorso un massimo di 3 foto.
  • Per gli autori minorenni è necessaria l’autorizzazione di un genitore o di chi ne fa le veci.
  • Le foto non verranno restituite e i partecipanti al concorso cedono il diritto di utilizzo delle immagini per la loro pubblicazione all’interno del sito internet.
  • Le foto vanno consegnate assieme alla scheda di adesione reperibile sul sito o presso i nostri banchetti.

E’ una bellissima iniziativa con la quale potrete aiutarci a fare del bene a tanti animali abbandonati… cosa aspettate a iscrivervi al concorso con le foto dei vostri amati felidi??
PARTECIPATE NUMEROSISSIMI!!!

giovedì 26 gennaio 2012

Una stagione: l'inverno (2012-2)

Intrecci.
Un sole affonda nella foschia

Gelo sui rami del vecchio fico

Trame nere
Cieli.

Scie nel cielo

Un cielo di carta da zucchero

Luci di paese in lontananza

 Nuvole al vespro
Suggestioni.
Un sole spettrale

Al chiaro di luna

domenica 22 gennaio 2012

La Torta Paciocca, l'originale!

Ebbene sì: l'ho fatta davvero!
Correva lo scorso novembre, quando una mia cara amica (Anna, grazie!) mi suggeriva di inventare la “Vera Torta Paciocca”. Ci ho pensato su in questi mesi, sapevo bene le caratteristiche che avrebbe dovuto avere una torta ispirata alla mia micia: doveva essere anzitutto rotonda, morbida e soffice come lei, possibilmente bianca e nera, dolce il giusto ma con un pizzico di originalità. E doveva profumare di buono, proprio come lei. Insomma, non un dolce qualsiasi. E, un po’ per assonanza con il suo nome, un po’ perché adoro questi due ingredienti, sapevo che dovevano esserci sia cioccolata, sia cocco. Fin qui, tutto chiaro, solo che la mia testa non era riuscita a mettere insieme tutto questo in modo produttivo. Finché… finché l’altra sera, l’illuminazione: sapevo ESATTAMENTE come doveva essere la ricetta della mia Torta Paciocca. Ed eccola a voi!

Vi presento l'originale Torta Paciocca!

Anzitutto, per un impasto soffice e morbido, ecco gli ingredienti (somiglia a un maxi-muffin, ma la forma è rigorosamente classica e rotonda, semplice come le cose migliori):
  • 150 g di farina;
  • 110 g di fecola;
  • 60 g di cocco rapè;
  • 160 g di zucchero;
  • 1 bustina di lievito;
  • 220 ml di latte;
  • 90 ml di olio di semi;
  • 1 bicchierino da liquore di liquore al cocco;
  • 2 uova;
  • Qualche biscotto secco;
  • 2 Bounty (114 g in totale).
 Ingredienti per la copertura, ovviamente bianca e nera:
  • 250 g di cioccolata fondente;
  • Coccò rapè.
Ecco come si presenta prima della copertura!
Procedimento: in una ciotola riunite gli ingredienti solidi, ovvero farina, fecola, lievito e zucchero setacciati insieme, infine il cocco rapè. In un dosatore a parte, riunire gli ingredienti liquidi: latte, olio, liquore al cocco, uova, mescolarli con la frusta. Imburrare e infarinare una tortiera a cerchio apribile di 24 cm di diametro, porre sul fondo qualche biscotto secco ridotto in briciole. A questo punto mescolare ingredienti solidi e liquidi: vi verrà un impasto piuttosto fluido (ma non proprio liquido), che verserete nella tortiera. Ed ora la parte migliore: spezzate i Bounty in tocchetti, senza sbriciolarli troppo (con 2 Bounty io ho fatto circa 24 tocchetti in totale), e metteteli sull’impasto. Affonderanno nell’impasto solo un po’ e il resto lo farà la cottura! Infornate in forno preriscaldato per 40-45 minuti a 180° C. 

Il dettaglio dei pezzetti di Bounty
Una volta sfornata, fate raffreddare la torta e toglietela dalla tortiera a cerchio apribile capovolgendola su due piatti e aiutandovi con un coltello lungo, per staccare bene il fondo della torta dalla tortiera (attenzione perchè sul fondo ci sono i pezzi di Bounty!). A questo punto preparate la copertura, sciogliendo a bagnomaria la cioccolata fondente, che verserete poi sulla torta raffreddata. Mentre il cioccolato si solidifica, con il cocco rapè completate la decorazione a vostro piacimento.
Grazie al liquore al cocco la Torta Paciocca profuma di buonissimo, la fecola la rende particolarmente soffice e morbida, e il Bounty nell’impasto la rende… maculata, golosa e deliziosa! Inoltre è rotonda, dolce e bianca e nera. Insomma, questa è proprio la mia micia trasformata in una torta!

Dedico la Torta Paciocca alla mia gatta, ad Anna che mi ha dato il “la” per ideare questo dolce e all’amicizia con la “A” maiuscola.
Per coloro che, arrivando qui, si trovano un dolce anziché una torta salata genovese a base di patate (vero che cercavate quella?), vi lascio il link della torta Baciocca, probabilmente la ricetta che volevate. Buon appetito in entrambi i casi!

giovedì 19 gennaio 2012

Un aiuto per gli uccellini in inverno

Anche oggi c'è una brina compatta che riveste l'intera campagna! Lo spettacolo è bellissimo, ma agli animali selvatici rende la vita più difficile... Mi sono arrivate via mail delle interessanti informazioni su come aiutare gli uccelli selvatici a superare l'inverno. Le riporto fedelmente perchè le trovo molto utili e poco impegnative da mettere in pratica: si tratta di piccoli gesti che possono dare un aiuto concreto agli uccellini di fronte al freddo invernale e alla scarsità di cibo in natura. 
La fonte è la LAC (Lega Abolizione Caccia).


Foto da web
"Con i terreni coperti dalla neve e da uno strato di ghiaccio sia gli uccelli che i mammiferi faticano moltissimo a recuperare quel cibo che di norma trovano a terra – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della Lega per l’Abolizione della Caccia del Veneto – le temperature rigide sommate alla penuria di cibo risultano spesso fatali causando la morte di molti di questi animali. Se a questa situazione terribile si aggiungano anche i cacciatori si crea una situazione veramente disastrosa oltre che vergognosa e doppiamente barbara. Proprio per questo invitiamo i cittadini a segnalare eventuali abusi al Corpo Forestale e ad aiutare gli animali selvatici fornendo a terra, su aree pulite dalla neve, del cibo come arachidi; semi vari, semi di girasole, mele e apposite tortine per uccelli” (sotto trovate la ricetta per le tortine).
La LAC invita le persone che hanno a cuore la sorte degli animali selvatici ed in particolare degli uccelli, stremati dal freddo e dall’impossibilità di reperire cibo in natura, a fornire loro degli alimenti, possibilmente naturali, come semi di girasole, semi vari come quelli messi in vendita per i canarini, riso, riso soffiato, uvetta passa, arachidi non cotti da appendere a dei rami, mele ed in mancanza di altro pane sbriciolato.


Due passeri alla ricerca di cibo. Foto dal web

Come preparare le Tortine per gli uccelli:
Ingredienti: 500 g circa di farina di frumento per dolci, 1 kg circa di farina per polenta di mais giallo, 500 g circa di zucchero (possibilmente grezzo), almeno 4 confezioni di margarina vegetale da 250 grammi. Ingredienti facoltativi: uva passa, 1 o 2 mele tagliate a cubetti, fichi secchi tagliati a cubetti o strisce, 1 etto di semi di girasole, 1 bicchiere di riso crudo, 1 o 2 bustine di pinoli, una manciata di riso soffiato (per cani).
Si mettono in una terrina tutti gli ingredienti con l’esclusione della margarina. Si mischia tutto in modo da creare un prodotto il più possibile omogeneo. A parte si mette in una pentola la margarina e la si scalda a fuoco medio fino alla sua completa fusione. Si versa la margarina fusa sopra nella terrina sopra il miscuglio. Si mescola il tutto con un cucchiaione o con le mani sino ad ottenere un impasto il più possibile omogeneo. Con le mani si formano delle tortine a forma di palla (evitare di comprimerle troppo) che si mettono a raffreddare a parte.

Foto dal web


Le tortine vanno somministrate agli uccelli in luoghi non accessibili a cani e gatti perché appetitose anche per loro. Possibilmente vanno messe su davanzali, sopra i tetti, tra i rami degli alberi, ecc. Non appena qualche Pettirosso o Cinciarella si accorgerà della leccornia non mancheranno le successive scorribande di Passeri, Storni e Merli.
Nelle giornate invernali di neve o gelo se si fornisce questo od altri alimenti per uccelli riduce o elimina la mortalità dei piccoli passeriformi che nell’arco di un inverno raggiunge anche il 70% di una sola popolazione.
Specie che si nutrono di questo alimento: Merlo, Storno, Cinciallegra, Cinciarella, Cincia Mora, Pettirosso, Passero d’Italia, Passera mattugia, Fringuello, Verdone, Ballerina bianca, Tortora dal collare orientale, Picchio rosso maggiore, Picchio verde, Codirosso spazzacamino, Gazza, Ghiandaia.

***

Naturalmente, anche la LIPU non manca di esortare tutte le persone a dare una mano nella stagione invernale agli uccellini. Nel suo emporio potrete trovare tutta una serie di mangimi specifici da esporre all'esterno per gli uccelli selvatici, nonchè appositi nidi e mangiatoie!

Inoltre vi invito a dare un'occhiata a queste idee S T R E P I T O S E  della mitica Valentina che, con oggetti semplici e una creatività da ammirare, ci propone di costruire con i bambini piccole e funzionali mangiatoie per gli uccellini!

lunedì 16 gennaio 2012

Quando il gatto è un pretesto: "Amore in minuscolo" e "Le sette vite dell'amore"

Due libri dal titolo simile, due copertine accattivanti, due storie che, in realtà, con i gatti non hanno molto a che fare ma che, curiosamente, impiegano il gatto come pretesto che rivoluziona le vite dei personaggi. In entrambi casi, infatti, vediamo persone intente a vivere le proprie monotone giornate, con le proprie scelte sbagliate alle spalle, le proprie tristezze e qualche rimpianto... finchè una presenza felina non fa capolino nelle loro vite, scatenando una serie di cambiamenti, nuovi inizi, decisioni importanti.
In realtà, mi ha stupito proprio la scelta letteraria di usare il gatto come "miccia" che fa accendere, scoppiare i cambiamenti: per il resto della storia (in entrambi i libri), il micio è meno di una comparsata, una presenza quasi inutile per il procedere dell'intreccio.

La copertina
Dal retro-copertina di "Amore in minuscolo" di Francesc Miralles: "Il giorno di Capodanno un gatto randagio gratta alla porta di Samuel, solitario professore trentenne, insinuandosi in casa sua e nella sua vita appartata. È la prima di una serie di inaspettate coincidenze. Il gatto porterà Samuel a conoscere il vecchio Titus, autore di libri su commissione, e Valdemar, uno strambo individuo che non si separa mai dal suo manoscritto sul lato occulto della Luna. Soprattutto, attraverso l'insolita amicizia, Samuel ritroverà Gabriela, il primo amore mai dimenticato, riapparsa nella sua esistenza come per magia. Quella magia del quotidiano sulla quale Titus sta scrivendo un libro che sarà Samuel a dover completare, scoprendo quei piccoli gesti di ogni giorno capaci di scatenare conseguenze imprevedibili. Gesti d'amore in minuscolo, come offrire un piattino di latte a un gatto randagio...".
Il libro è carino, leggero, niente di molto impegnativo, si legge bene e fa riflettere come ciascuno sia "strano" a modo suo e che sia importante cercare di cogliere ogni "segnale" che ci viene dalla vita: che sia una persona, un gatto, un incontro fortuito.

La copertina
Dalla copertina di "Le sette vite dell'amore" di Carla d'Alessio: "Tutto ha inizio con un gatto. Mancano sette giorni alla vigilia di Natale quando, mentre snocciola a don Luigi i suoi peccati e la sua insoddisfazione, Ada incrocia lo sguardo ambiguo del persiano nero ai piedi del sacerdote. I suoi occhi verdi hanno qualcosa di demoniaco, e forse per questo la tentazione è troppo forte: il prete non ha ancora finito di ammonirla, che Ada, una pacifica maestra in pensione con la passione per la storia dell'arte, per tutta risposta gli ruba il gatto. Bemot, il felino (quasi) parlante rubato in sagrestia, è destinato a osservare divertito il dipanarsi (e l'ingarbugliarsi) dei fili di vita delle protagoniste del romanzo, che si trovano in difficoltà e sono costrette a tuffarsi nelle acque fredde e profonde del passato. Accade così a Ada, che cerca il coraggio di volersi bene e abbandonare anni d'indifferenza di sé, e forse anche a Gilda, perennemente all'inseguimento di qualcuno che la risarcisca della maternità mancata; a Nina, che ha il corpo sicuro di un atleta ma le paure di un'adolescente, e a Mara, avvocato grintoso che però incespica in amore; alla frivola Bea e infine a Zoja, che dall'Ucraina è giunta in Italia per provare a sistemarsi la vita. Sul palcoscenico di una Napoli lontana dai cliché, Carla D'Alessio mette in scena una commedia di coincidenze dal ritmo serrato, amara eppure sorridente, perché l'amore di vita non ne ha una sola, ma almeno sette".

foto dal web
Non leggete questi libri se vi aspettate storie di gatti, leggeteli se avete voglia di una storia "leggera", con qualche riflessione su come la vita possa essere insolita, ricca di intrecci di persone e di coincidenze. Personalmente trovo che sia azzeccata (anche se avrei preferito maggior presenza felina, nei libri) la scelta di mettere il micio come "simbolo" di qualcosa che irrompe nella nostra vita e riesce, partendo dal piccolo, a rivoluzionarla in grande... ed è la prova che il gatto è un proficuo ispiratore letterario!

sabato 14 gennaio 2012

La frase del giorno: Vittorio G. Rossi

I gatti sono gli inquilini del sole. Dove c'è il sole, c'è un gatto.
Vittorio G. Rossi


E Paciocca non fa eccezione, si gode gli ultimi raggi di questo assolato pomeriggio invernale.

giovedì 12 gennaio 2012

"Le fusa di Oscar" di David Dosa

Qualche anno fa sui giornali impazzava la vicenda di Oscar, il gatto-angelo custode dei malati terminali della clinica Steere (Stati Uniti) che, sentendo l'avvicinarsi dell'ora più difficile per i pazienti, si accoccolava sul loro letto e, facendo le fusa, stava loro vicino fino all'ultimo respiro. Piuttosto che come "angelo della morte", visto come presagio cattivo, il micio veniva accolto dai malati e dai loro famigliari con un senso di rassegnazione e di gratitudine, perchè la presenza dell'animale stemperava di un poco il dolore del momento e rendeva quasi meno sofferto il trapasso. Di questa storia vera, diventata un vero e proprio caso scientifico, è stato scritto anche un libro: Le fusa di Oscar di David Dosa, medico inizialmente molto scettico e poco gattofilo, poi diventato il primo testimone della vicenda.



Si legge in un'intervista all'autore del libro (e di un articolo sul New England Journal of Medicine), che "Quando il gatto sensitivo si accoccola accanto a un paziente significa che la morte è vicina, non più di quattro ore. Oscar ha già previsto in questo modo la morte di 25 pazienti". Il fenomeno è stato spiegato come una sensibilità straordinaria dell'olfatto felino, che sarebbe in grado di avvertire particolari cambiamenti biochimici che un corpo subisce poco prima di morire. Quale che sia la spiegazione scientifica che rende Oscar capace di avvertire l'avvinarsi della morte, resta commovente la sua ferma (talvolta insistente) presenza accanto alla persona al termine ultimo della sua vita.
Sono stati dedicati diversi articoli anche sui giornali italiani alla storia di Oscar, ve li propongo qui di seguito (si tratta di stralci dal Resto del Carlino del 2007).

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Le fusa di Oscar è una lettura che consiglio non solo agli amanti dei gatti, ma a tutti, perchè in realtà è un libro soprattutto sul mondo dei malati di Alzheimer e sulle loro vicende famigliari. Non aspettatevi una storia che rasenta il drammatico o il patetico: è tutto descritto con lucidità, realismo e delicatezza, mentre diversi passaggi sono resi commoventi dalla presenza del gatto, che intuisce l'importanza del suo piccolo contribuito di fronte all'ombra cupa della morte. Ricordo che le fusa dei gatti, oltre che segnale di felicità, sono anche un modo per rassicurarsi e trovare conforto in una situazione difficile: non è raro trovare mici che fanno le fusa di fronte al veterinario, visibilmente spaventati (io per prima l'ho visto fare a Paciocca), oppure addirittura in punto di morte o dopo uno shock.
Con la dolcezza delle sue fusa e la rassicurante limpidezza del suo sguardo, Oscar accompagna nel viaggio più buio chi in quel momento ha bisogno, più di ogni altra cosa, di non sentirsi solo. Concludo con una citazione del retro-copertina: "Il piccolo Oscar sa insegnarci qualcosa su come affrontare la dipartita di una persona cara. E ci ricorda ancora una volta che i nostri gatti hanno qualcosa di magico".
E' molto di più di una semplice "storia di gatti": leggetelo, ne vale la pena.

lunedì 9 gennaio 2012

Riflessione per l'anno nuovo (e il futuro)

Ieri sera a "Che tempo che fa", Fabio Fazio e Luca Mercalli hanno riflettuto sulla situazione critica del nostro pianeta: già dagli anni '70 sappiamo che la Terra non è in grado di soddisfare le pretese del nostro sviluppo, così com'è concepito oggi. 
Ma come mai allora dagli anni '70 a oggi continuiamo imperterriti su questa strada? La questione è enormemente complessa, ci sono in gioco interessi in primis politici, economici e sociali di portata globale. Eppure non dobbiamo scoraggiarci... e per questo ecco la "ricetta" per il futuro proposta da Mercalli, in sintesi:
1) La consapevolezza dei limiti ambientali: la Terra ha dimensioni finite, la nostra pressione su di essa va ridimensionata;
2) Sostituire il criterio della competitività con un principio di cooperazione, nell'ambito di un più generale ripensamento delle nostre priorità e dei nostri modelli di sviluppo;
3) Perseguire una politica di "resilienza": la proprietà di un sistema di non collassare, se sottoposto a uno stress.
Un video interessante, che vi propongo:


sabato 7 gennaio 2012

Una stagione: l'inverno (2012-1)

Alcuni scatti invernali di luce, sole, gelo e natura, accompagnati da una riflessione sullo "spirito dell'inverno" dello scrittore Maurizio Maggiani.  "Una stagione..." è un'idea di Kosenrufu mama, idea che mi è piaciuta da subito, perchè permette di soffermarsi ad osservare il fascino della natura che cambia. E anche l'inverno, apparentemente piatto e immobile, è una stagione in movimento.


"Lo spirito dell’inverno è il tiepido sonno interiore dell’anima di tutte le cose già fatte e da fare, e di ogni anima umana vivente. Lo spirito dell’inverno è né più né meno che la storiella così banale e così vera, tanto vera e banale che le maestre non la raccontano più da decenni, del chicco di grano che dorme sotto la zolla di terra nera di nutrimento e cristallina di ghiaccio. È un sonno leggero, un sogno che ricorderai al cambio della stagione.



Lo spirito dell’inverno è un respiro lento e costante, un frusciare appena avvertibile di pensieri che si stanno spogliando di fronde e di fronzoli; alcuni, i più deboli, se i porta via la tramontana nera, i più forti si compongono in cristalli, come la neve, ma resteranno, anche quando il tempo nuovo li scioglierà.





Lo spirito dell’inverno è capace di far lievitare dei ricordi in progetti. E i progetti, costruzioni fragili come i rametti stecchiti degli olmi, a volte gemmano. Lo spirito dell’inverno è gemmazione. 




Nel tiepido sonno dell’anima, piano piano si aprono insignificanti fessure, e da quelle sottili crepe si fanno largo microscopici nodi di materia che avverti appena sfiorandoli con le dita. E crescono nel tempo, prima nei giorni, poi nelle ore e nei minuti: l’albero della tua vita gemma quel che sarà di lei alla stagione ventura.

(Maurizio Maggiani).

mercoledì 4 gennaio 2012

Calengatti

...ovvero, calendari dei gatti.
All'inizio del nuovo anno, come tutti immagino, mi ritrovo a mettere via il mio vecchio calendario e appendere quello nuovo... e dal momento che tutti i miei calendari sono "calengatti", a tema gattoso, difficilmente riesco a buttare via quello dell'anno passato. Infatti sto accumulando una paurosa serie di calendari scaduti, ma le foto sono così belle che non riesco a separarmene. In questo post vi mostrerò vari calendari a tema gattoso, dando anche qualche suggerimento su come "riciclare" in modo carino quelli scaduti.
Negli ultimi due anni non mi faccio mancare quello della mia associazione "A Coda Alta", che ho anche regalato per Natale: sono davvero bellissimi, sia da muro che da tavolo, con grandi foto dei nostri mici e frasi dedicate ai gatti:

Paciocca approva i calendari "A Coda Alta"
Una splendida foto del nostro calendario: la gattina Giorgia

In generale, i gatti sono un soggetto perfetto "da calendario" e in commercio se ne trovano di bellissimi: a colori, in bianco e nero, spiritosi, seri ed eleganti, su gatti adulti oppure solo su gattini, su gatti di razza oppure sui più popolari mici "di casa nostra". Io devo dire che prediligo quelli sui nostri mici soriani, specie se colti in pose tipicamente "gattesche". A volte i calendari sui mici con pedigree rischiano di essere un pò troppo artefatti. Questo ad esempio è un bellissimo calendario in bianco e nero (ed. Franco Cosimo Panini, 2008), che ritrae tutti mici "di casa", spesso anche all'aperto... l'ho trovato splendido!


Una delle mie foto preferite di questo calendario

Quest'anno mi sono stati regalati due calendari con i gatti, uno Giunti Demetra e l'altro della serie "Io Gatto" (ed. Del Baldo), della quale ho anche diversi altri oggetti (una rubrica, un'agendina, due segnalibri...). La serie "Io Gatto" è famosa per contenere illustrazioni di gatti accompagnate dalle più celebri citazioni sui nostri amati felini domestici:


Il calendario "Giunti Demetra" è un prodotto di ottima qualità sotto tutti i punti di vista: splendide ed enormi foto, ma soprattutto mese per mese un sacco di informazioni sul gatto, tratte direttamente dal Manuale del gatto, Giunti Demetra, 2007. Veramente una miniera di informazioni sul nostro felide di casa!




Un discorso a parte va fatto per i calendari de "La Gatteria" firmata Evelyn Nicod, veri e propri oggetti da collezione per un gattofilo. Penso che tutti gli amanti dei gatti conoscano "La Gatteria", famoso marchio di oggettistica con le acqueforti della Nicod, artista dal tocco inimitabile. I gatti della Nicod sono soffici, rotondi ma dallo sguardo furbetto, collocati in genere in ambientazioni delicate, curatissime in ogni dettaglio. Gli oggetti de "La Gatteria" non sono di solito molto economici, ma diciamo che ne vale la pena. Ad esempio, il calendario si rinnova di anno in anno con una nuova storia con protagonisti i gatti, alla quale si accompagnano le fantastiche illustrazioni mese per mese. Questo è decisamente un calendario da conservare gelosamente e da NON ritagliare passato l'anno!


Ma vediamo cosa si può fare con i vecchi calendari che non servono più, ma le cui foto sono talmente belle che non si può pensare di gettarli. Anzitutto, si può decidere di scegliere le immagini migliori e più grandi, per farne un poster o un quadro, anche composito. Diversi anni fa ho combinato varie immagini di gatti per formare questo poster: vi sono moltissime immagini di calendari vecchi, un segnalibro de "La Gatteria", due segnalibri "Io Gatto" e due copertine di quaderni con foto di Rachael Hale (per la serie: non si butta via niente!):


Questa è la mia libreria "personalizzata"

Un'altra soluzione simpatica è rivestire scatole di cartone. Una volta incollate le foto, si può rivestire il tutto con una carta adesiva plastificante, per dare lucidità e maggiore robustezza al tutto. Naturalmente si possono fare varie versioni di scatole, grandi o piccole, a seconda della misura della foto.



Ulteriori idee per utilizzare in modo utile le foto dei calendari sono le seguenti:
- se la foto è molto grande, si può pensare di farne un "salva-copertina" di un libro particolarmente vissuto, che non si vuole rovinare ulteriormente: così facendo si prendono due piccioni con una fava;
- se la foto è piccola, armati di cartoncino, righello, forbici, colla, carta plastificante e fantasia, si possono realizzare dei segnalibri gattosi;
- sempre se la foto è piccola e il soggetto è fotografato in un'atmosfera particolare (natalizia, invernale, primaverile, ecc.) oppure vicino ad oggetti particolari (su libri, vicino a strumenti musicali, vicino a un pc, vicino a cibi, ecc.), con cartoncino e fantasia si possono costruire bellissimi biglietti augurali per tutte le ricorrenze (Natale, Pasqua, compleanno, laurea, eventuali diplomi musicali, ecc.).
- se fate parte di un'associazione animalista, potete usare le foto più piccole da incollare sui vecchi barattoli di latta per personalizzarli e usarli come salvadanai da esporre nei negozi o durante gli eventi di beneficenza.